fedire
v. tr. – Variante ant. e poet. di ferire (con dissimilazione della -r-). Usate soprattutto le forme dell’inf. e del part. pass. fedito, oltre al pres. fedisco e al pass. rem. fedìi: più volte a f. e a uccidere uomini con le proprie mani si ritrovò (Boccaccio); Cadono i biondi e grandi cavalieri Co’ destrier suoi fediti di coltella (Pascoli). Con l’oggetto interno: fedir colpi, menarli; fedir torneamenti, combattere nei tornei: sia per voi chesto in grazia, che uno solo torneamento lasci a voi fedire (Novellino); vidi gir gualdane, Fedir torneamenti e correr giostra (Dante). Nel sign. fig. di tendere a un fine (anche intr.): la gente, che sua guida vede Pur a quel ben fedire ond’ella è ghiotta (Dante). Si hanno inoltre le forme ant. fièdo, ecc., nel pres. indic., e il pres. cong. fièda, ecc., con la variante fèggia, ecc. (raro il pres. indic. fèggono, 3a pers. plur.): Egli mi fiede sotto il braccio manco (Dante); fiede le montagne il rombo Della procella (Leopardi); Fiedon le nevi i prossimi arboscelli (Zanella); è ben dritto per sì caro amico Che subit’ira il cor d’Orlando feggia (Ariosto).