felinofilo
s. m. Chi ama i gatti. ◆ Auguri al gatto. L’affascinante compagno di Richelieu e di Baudelaire, il misterioso felino amato e odiato per lo spirito libero e il carattere curioso e intraprendente, è stato festeggiato ieri dall’Ufficio diritti degli animali del Comune di Roma che per l’occasione della giornata mondiale del gatto ha riunito al teatro Vittoria felinofili e amici degli animali, per un’iniziativa giunta alla settima edizione: la Festa del gatto. (Geraldine Schwarz, Repubblica, 18 febbraio 2000, Roma, p. VI) • Protesta una lettrice scontenta: TorinoSette non ha dato notizia di una certa mostra felina. E la lettrice ne deduce odii atavici contro l’intera schiatta gattesca, da parte della redazione tutta -- magari cinofila, fors’anche simpatizzante per sorci e pantegane. Banale è invece la spiegazione: la mostra non era stata segnalata da chi di dovere: dagli organizzatori, dai felinofili, dalle persone informate e coinvolte. (Gabriele Ferraris, Stampa, 22 ottobre 2004, Torinosette, p. 3) • Il titolo esatto è «Joseph e Chico. Un gatto racconta la vita di Benedetto XVI», l’introduzione è di Don Georg Ganswein, segretario particolare del Papa. Leggendolo, i felinofili impazziranno per il micio papale. E chi non lo è lo diventerà. (Bruna Magi, Libero, 13 novembre 2007, p. 26, Costume & Società).
Composto dal s. m. felino con l’aggiunta del confisso -filo.
V. anche gattomane.