feria
fèria s. f. [dal lat. tardo feria (class. feriae)]. – 1. a. Ciascun giorno dell’anno dedicato nel mondo romano al culto pubblico e privato; i giorni di ferie pubbliche erano nefasti: era cioè nefas (proibito) in essi esercitare il potere giudiziario e convocare i comizî. b. Nel diritto canonico, sono chiamati ferie (lat. feriae in iudicus) o giorni feriati o feriali (dies feriati) i giorni nei quali non si possono compiere atti giudiziarî (considerati peraltro soltanto illeciti dal nuovo codice di diritto canonico, non più invalidi come in precedenza); si distinguono in ordinarî (feste di precetto e gli ultimi tre giorni della settimana santa) e straordinarî, per avvenimenti speciali. 2. a. Periodo di riposo, di vacanza, festivo o no; quasi esclus. nel plur.: f. estive, autunnali; f. natalizie, pasquali; ferie del Parlamento; quindici giorni di ferie; avere le f. (come vacanze effettive, o come indennità per ferie non godute); andare in ferie, iniziarle lasciando il lavoro; passare, trascorrere le f. (al mare, in montagna, ecc.). b. F. giudiziarie: periodo dell’anno (dal 1° agosto al 15 settembre) durante il quale sono trattate solo le cause penali relative a imputati detenuti o a reati che possono prescriversi o che comunque presentano carattere di urgenza, e alcune cause civili. c. fig. Feria infernale, periodo nel quale, secondo alcune leggende medievali, le pene dei dannati sarebbero temporaneamente mitigate. 3. Nell’uso eccles., feria è il nome che si dà ai giorni della settimana, esclusi il sabato (che ha conservato il nome d’origine ebraica) e la domenica, distinguendoli con un numero progressivo, dal lunedì (f. seconda) al venerdì compreso (f. sesta), allo scopo di evitare di designare tali giorni con il nome di divinità pagane.