fermo1
férmo1 agg. [lat. fĭrmus «stabile, saldo»]. – 1. Che non si muove, che cioè non è in moto, o non fa nessun movimento: ragazzi che non stanno mai f.; stare fermi coi piedi, con le mani; Non avea membro che tenesse f. (Dante); un treno f. in stazione; l’orologio è f., non cammina, perché scarico o guasto; mano f., polso f., braccio f., che non trema; fig., comandare, guidare con polso f., con energia e risolutezza; attendere a piè f. il nemico, impavidamente. In frasi imperative: fermo, o fermi, là!; tenetelo f.!; fermi al vostro posto!; f. con le mani!; f. tutti!, intimazione fatta da agenti o autorità della polizia in caso di irruzioni o sorprese in locali pubblici e simili (o anche da rapinatori: f. tutti, questa è una rapina!). Locuz. particolari: montare la chiara dell’uovo a neve f., nel linguaggio gastronomico, in modo che si presenti densa e compatta; tirare a fermo, del cacciatore, tirare a selvaggina che non si muove (diverso che tirare da fermo, riferito al soggetto che non è in movimento); salto da fermo, senza rincorsa; lettera ferma in posta, giacente all’ufficio postale, dov’è stata indirizzata, in attesa del destinatario che la ritiri (v. fermoposta); tener ferma una merce, non metterla in commercio, per speculazione; acqua f., stagnante; terra f. (v. terraferma); terreno f., stabile per fabbricarci (fig., non avere terreno f., di persone irrequiete); aria f., pesante, afosa; ant.: ella vuole che voi vegnate a cavallo, già quando fia notte f. (Novellino), fonda, avanzata. In usi estens.: tempo f., stagione f., stabile, che non promette di mutare; commercio f., affari f., che languiscono; canto f. (v. canto1, n. 1 c); in grammatica, punto f. (v. punto2, n. 2 a). In araldica, attributo di un animale raffigurato ritto sulle quattro zampe e immobile. In statistica, media f. (o media di calcolo), la media calcolata tenendo conto di tutti i valori della serie (il suo opposto è media lasca o di posizione). 2. fig. Saldo, sicuro, deciso, tenace (il contr. è mal fermo o malfermo, in cui prevale però il senso proprio, fisico): uomo f. nei principî, nei propositi, nelle promesse; Bruto ..., Fermo già di morir, gl’inesorandi Numi e l’averno accusa (Leopardi); Mantengo ferma e costante Chiusa nella fede impossibile L’amor proprio Delle bestie (Amelia Rosselli); f. fede, f. credenza, f. opinione, radicata nell’animo; parlare con voce f. e sicura; essere f. in un’idea, nel voler fare una cosa; tenere per fermo, ritenere per sicuro: Che se nel vero, Com’io per fermo estimo, Il vivere è sventura (Leopardi); assol., tener f., resistere, non cedere a pressioni od ostilità; restare f., continuare ad avere vigore: resta f. quanto abbiamo già deciso; anche in costruzioni assol., f. stante, e più com. f. restando (ferma restando la mia proposta; fermi restando i principî già stabiliti). Nel linguaggio di borsa, si dice che un mercato ha andamento f. quando mostra tendenza al rialzo delle quotazioni. Fig., fam., stare f. al chiodo, essere saldo nella propria opinione o risoluzione o altro. Locuz. avv., per fermo (ant. al f.), sicuramente, con certezza: Costei per f. nacque in paradiso (Petrarca). ◆ Avv. fermaménte, saldamente: chiuso, edificato fermamente; più spesso fig.: credere fermamente; essere fermamente persuaso, fermamente deciso; ant., senza dubbio: l’ora, che lo suo dolcissimo salutare mi giunse, era fermamente nona di quel giorno (Dante).