fiasco
s. m. [dal germ. flaskun; cfr. lat. mediev. flasco -onis] (pl. -chi). – 1. Recipiente di vetro per vino, o altri liquidi, di forma ovale col collo lungo munito di bordo ringrossato, a pareti sottili, di colorazione leggermente verdognola, con caratteristica rivestitura di paglia di erbe palustri (e oggi anche di materie plastiche), fatta principalmente in due forme: fiorentina a strisce verticali, e senese a cordoni orizzontali (nel commercio dei vini è usata esclusivamente la prima): un f. da due litri, da un litro e mezzo, da un litro; la bocca, il collo, la pancia (o il corpo), il fondo (volg. il culo) del f.; f. pieno, vuoto; fig. asciugare un f., berselo tutto; vino a fiaschi o in fiaschi. Fagioli al fiasco: modo toscano di cottura dei fagioli, che vengono messi dentro un fiasco spagliato, con aggiunta di acqua, olio, salvia e uno spicchio d’aglio, ponendo poi il fiasco, chiuso con un batuffolo di stoppa o di ovatta, sulla brace viva (oggi, in luogo del fiasco, è spesso usato un recipiente di coccio, di forma simile, detto fagioliera). Locuzioni prov. (ormai ant.): è come fare (o vestire, o gonfiare) un f., è cosa da nulla; Giusto faceva i f. e la moglie li rivestiva, come risposta ironica o stizzosa a chi ci chiede d’essere giusti. 2. Il contenuto del fiasco: un f. di Chianti; ci siamo bevuti quasi due fiaschi. 3. Unità di misura di capacità per i liquidi, usata spec. in Toscana prima dell’adozione del sistema metrico decimale; a seconda che fosse fiasco da vino o fiasco da olio, il suo valore equivaleva a 2,28 o 2,08 litri. 4. Nella caccia, gabbia a forma di fiasco dove si tengono le quaglie da richiamo. 5. fig., scherz. Grosso insuccesso (in origine, voce del gergo teatrale): questo film è stato un f., un vero f., un f. colossale; lo spettacolo si è risolto in un f.; che f. quella commedia!; in partic., fare fiasco, non riuscire, avere un insuccesso: la rivista ha fatto f.; ho fatto f. agli esami. ◆ Dim. fiaschétto (con sign. speciale, il fiasco di un litro o quello di tre quarti di litro, in cui si vendono alcuni vini pregiati: un fiaschetto di Orvieto, di est est est), fiaschino (v.), fiaschettino (v.); spreg. fiascùccio; accr. fiascóne.