fibroscopio
fibroscòpio s. m. [comp. di fibro- e -scopio]. – Tipo di endoscopio che sfrutta la proprietà delle fibre ottiche di vetro (v. fibra) di guidare la luce: è costituito da un tubo flessibile, del diametro di poco più di un cm, che racchiude due fasci di fibre ottiche di vetro e due tubicini; dei fasci di fibre uno, collegato a una sorgente luminosa, guida la luce, l’altro, completato da un oculare, trasmette le immagini; uno dei tubicini serve per insufflare aria o per introdurre liquidi di lavaggio, l’altro fa da guida a un sondino bioptico per prelievi dalla zona di lesione; è uno strumento più maneggevole e meno traumatizzante dell’endoscopio comune, ed è adoperato per l’esame endoscopico dell’esofago, dello stomaco, del duodeno, del colon, della vescica, ecc. È detto anche fibroendoscopio.