fiera1
fièra1 s. f. [lat. tardo fĕria, propr. «giorno festivo, vacanza»: v. feria]. – Convegno abituale di venditori e compratori, che si distingue dal mercato per la sua maggior durata e per lo sviluppo che vi ha il commercio all’ingrosso: tempi ne’ quali si raccogliono quei mercati che comunemente fiere sono addomandate (T. Tasso); f. del bestiame; f. campionaria, esposizione periodica della produzione industriale, a livello regionale, nazionale o internazionale (come per es. la f. di Milano, la f. del Levante a Bari, ecc.), che si svolge di solito in padiglioni separati riuniti in unico recinto (la zona o il quartiere della f.) oppure anche in sale di un vasto edificio appositamente adattate e attrezzate (il palazzo della f.), dove vengono esposti i campioni dei varî prodotti, apparecchi, macchinarî, ecc., si fanno contrattazioni, si accettano commissioni; f. del libro, manifestazione propagandistica intesa a diffondere presso un largo pubblico le opere a stampa, con esposizione e talvolta vendita di libri, intervento degli autori e sim.; f. di beneficenza, vendita organizzata a scopo di beneficenza, di oggetti per lo più offerti in dono a tale scopo. Locuzioni: mercante in f., gioco di carte (v. mercante); o che siamo alla f.?, sembrava d’essere alla f., dove si faccia un gran baccano; prov., tre donne fanno un mercato e quattro una f., in quanto si attribuisce tradizionalmente alle donne di essere, in genere, chiacchierone. Per l’espressione fiera della vanità, v. vanità. ◆ Dim. fierétta, fierina e, con accezione partic., fierino m. (v.); accr. fieróna, e fieróne m.; spreg. fierùccia, fierùcola; pegg. fieràccia.