figlio /'fiʎo/ s. m. [lat. fĭlius] (f. -a). - 1. [chi è generato, visto rispetto ai genitori: f. adottivo, unico] ≈ (fam.) figliolo, [maschio, di famiglia nobile] rampollo. ↔ ‖ *genitore, *madre, *padre. ● Espressioni: fig., figli di Adamo (o di Eva) ≈ genere umano, umanità, uomini; fig., figlio di nessuno ≈ (spreg.) bastardo, trovatello; fig., volg., figlio d'un cane (o di puttana o di buona donna) 1. [persona disonesta e spregiudicata] ≈ balordo, disgraziato, farabutto, mascalzone, poco di buono. 2. (estens., scherz.) [individuo scaltro, malizioso e sim.] ≈ (fam.) figlio di buona donna, (pop.) paraculo. ‖ furbacchione, furbastro, volpone; figlio illegittimo (o naturale) [nato da genitori non uniti in matrimonio tra loro] ≈ (spreg.) bastardo, (eufem.) frutto dell'amore; il Figlio (di Dio) ≈ Gesù (Cristo). 2. (fig.) [chi subisce le influenze dell'ambiente, delle condizioni sociali e sim.: è un f. del popolo; fu vero f. del suo tempo] ≈ prodotto, risultato.