figura-simbolo
(figura simbolo), loc. s.le f. Personaggio al quale è riconosciuto un ruolo determinante, fino a assumere un valore simbolico. ◆ Se si considera il presidente degli Stati Uniti come figura simbolo della nazione che guida la modernità, il passaggio della Casa Bianca da John F. Kennedy, figlio di una grande famiglia patriarcale, all’inizio degli anni Sessanta, all’orfano Bill Clinton, alla fine degli anni Novanta, interpreterebbe «lo spirito del tempo». (Foglio, 2 settembre 1998, p. 1, Prima pagina) • si comincia a interrogare i membri di un prossimo conclave e si vuole trovare qualcosa che stupisca e addirittura possa scandalizzare il comune cristiano e l’uomo di oggi, sempre più indifferente alla fede cristiana ma ancora attento e sensibile alle figure-simbolo sociali. (Enzo Bianchi, Stampa, 12 febbraio 2005, p. 1, Prima pagina) • [Robert Mugabe] Rappresenta la storia della nazione: ha scelto di annunciare che si fa da parte per il bene del suo popolo, per non trascinarlo nella guerra civile e nell’anarchia. Agli altri Stati dell’Africa, nel corso di colloqui privati con i presidenti di Sudafrica e Tanzania, ha chiesto che gli venga riconosciuta la grandezza dell’ultimo atto da figura-simbolo del continente. (Giampaolo Visetti, Repubblica, 4 aprile 2008, p. 16, Politica estera).
Composto dal s. f. figura e dal s. m. simbolo.
Già attestato nella Repubblica del 5 giugno 1984, p. 26, Musica (Dino Villatico).