figurinismo
s. m. Disegno di figurini di moda. ◆ «Ho scelto i costumi da bagno perché fin da ragazzina mi facevo i due pezzi e qualche vestito. Seguendo i cartamodelli di Burda cucivo i capi con una vecchia macchina della nonna, a pedale. Un catafalco che poi mio padre ha fatto diventare elettrica. Non ho seguito scuole di figurinismo o altro, ma dopo tanti anni di défilé so come devono essere realizzati i capi per migliorare il corpo delle donne e renderle sensuali» [Eva Herzigova intervistata da Antonella Amapane]. (Stampa, 20 agosto 2003, p. 13, Cronache Italiane) • Barbara Zappalà, 32 anni, romana, fin da ragazzina si divertiva a disegnare modelli e abitini. «Dopo la maturità classica mi sono iscritta a giurisprudenza, ma non ci ho messo molto a capire che la mia strada non era quella. […] Finché mi sono stancata di andare avanti per tentativi e ho deciso di fare quello che veramente sentivo nelle mie corde. Quindi a 27 anni mi sono iscritta all’Istituto europeo di design di Roma per cominciare una carriera da stilista. Le materie erano le più svariate: dalla progettazione di una collezione, allo studio dei materiali, dalla realizzazione di modelli al figurinismo, dalla storia dell’arte alla sociologia». (G. Sc., Avvenire, 14 novembre 2007, p. 19, È lavoro).
Derivato dal s. m. figurino con l’aggiunta del suffisso -ismo.