filamento
filaménto s. m. [dal lat. tardo filamentum, der. di filare «ridurre in fili»] (pl. -i; letter. le filamenta, femm.). – Nome generico di oggetti o corpi sottili e allungati simili a un filo: filamenti di fibre tessili, f. nervosi; i f. del legno. Talora, anche, sinon. (non tecnico) di fibra, fibrilla. Con sign. particolari: 1. a. Nelle lampade elettriche a incandescenza, conduttore filiforme racchiuso all’interno del bulbo e reso luminoso, per incandescenza, dal passaggio della corrente elettrica. b. In un tubo termoelettronico, il conduttore che, percorso e arroventato da una corrente elettrica (corrente di f.) sotto opportuna tensione (tensione di f.), è direttamente o indirettamente causa dell’emissione termoelettronica. 2. Nell’industria tessile, elemento tessile di lunghezza indefinita, detto anche filo continuo: nella seta naturale è la bava di fibroina, nei fili chimici è la base estrusa da ogni singolo foro di filiera. 3. In astronomia, filamenti, le protuberanze del Sole allorché si proiettano sul disco di questo assumendo l’aspetto di lunghe linee sinuose. 4. a. In botanica, parte sterile, di solito assottigliata, dello stame, che sorregge la parte fertile o antera, dove si sviluppano i granuli pollinici. b. In genetica, una delle due catene polinucleotidiche di una molecola di DNA, che normalmente è costituita da una coppia di filamenti tra loro complementari.