fino1
fino1 agg. – 1. Variante di fine1. Le due forme si possono scambiare in molti casi, mentre in altri i loro sign. divergono, per cui si può contrapporre, per es., seta fina, sottile, leggera, a seta fine, di qualità scelta, essendo meno usato fino nei sign. estens. (la preferenza per l’una o l’altra forma può tuttavia variare da regione a regione). Altre volte, la forma fino è esclusiva, come nella frase lavorare di fino, eseguire lavori che richiedono precisione, delicatezza, gusto, ecc.; nella locuz. fam. fa fino, di uso, modo, ecc. che appare elegante, raffinato; e nell’espressione fino amore, termine tecnico che nella poesia occitanica (fin amor) indicava l’amore spirituale e perfetto. 2. Con uso di s. m.: a. La quantità d’oro o d’argento puro contenuta in una moneta d’oro o d’argento, coniata in una lega metallica; è solitamente espressa in grammi (per es., una moneta d’argento di 5 grammi, al titolo di 900 /1000, contiene 4,5 g di fino). b. In merceologia, per lo più al plur., fini, l’insieme delle parti più minute di un minerale ridotto in pezzi o in grani, o delle parti che abbiano dimensioni inferiori a una dimensione di base (rappresentata, per es., dalla rete più fitta dello staccio con cui viene eseguito l’esame granulometrico, cioè dal crivello per fini). ◆ Avv. finaménte, forma rara per finemente (v. fine1).