flessicurezza
s. f. Strategia politica che si propone di favorire, nello stesso tempo, la flessibilità del mercato del lavoro e la sicurezza sociale, soprattutto a vantaggio delle categorie più deboli dei lavoratori. ◆ Introdotte dalla Svezia molti anni fa, queste politiche sono state imitate da altri paesi e anche se non esistono ricette vincenti, le più efficaci garantiscono la «flessicurezza», ovvero protezione sociale e accesso universale ai percorsi di riqualificazione e ricollocamento. (Anthony Giddens, Stampa, 1° dicembre 2005, p. 27, Società e Cultura) • Dopo aver implementato un «tax stop», [Anders Fogh] Rasmussen ha puntato sulla flessicurezza: più flessibilità nel mercato del lavoro per continuare a mantenere alti standard di welfare. (Foglio, 9 aprile 2007, p. 3) • Flessicurezza, cioè la possibilità di far coesistere flessibilità e sicurezza. Per Cesare Damiano, ministro del Lavoro, non è solo un’indicazione del Consiglio d’Europa ma una linea d’intervento concreta, che permette di coniugare la tutela del lavoro con la produttività. (Sole 24 Ore, 16 febbraio 2008, p. 15, Politica e società).
Composto dai s. f. fles(sibilità) e sicurezza, ricalcando l’espressione ingl. flexicurity.
V. anche flexicurity, flexsecurity, sécubilité.