flutto
s. m. [dal lat. fluctus -us, der. di fluĕre «scorrere»]. – Onda del mare: nave in balìa dei f.; il notturno zeffiro Blando sui f. spira (Foscolo); gli uomini si rifugiavano dapprima sui tetti, ma le loro case venivano spazzate via dai f. che arrivavan dagli Antipodi con la forza del vento divino che li aveva sollevati e spinti (U. Eco); poet., il mare: per l’instabil f. (Ariosto); estens., di altre cose, per es. della lava, del vento: Preda al f. rovente, Che crepitando giunge (Leopardi); per l’etra liquido si volve E per li campi trepidanti il flutto Polveroso de’ Noti (Leopardi). In geografia fisica, indica in partic. il moto dell’onda in prossimità della costa: f. diretto, che va verso la spiaggia; f. inverso, che si allontana dalla spiaggia; f. di fondo, corrente che, al disotto del flutto marino diretto e inverso, muove i materiali del fondo ghiaioso o sabbioso e li trascina verso riva o verso il largo, secondo che prevalga il primo o il secondo tipo di flutto.