foglia
fòglia s. f. [lat. fŏlia, plur. del neutro folium «foglia, foglio», divenuto nel lat. tardo femm. sing.]. – 1. a. Organo fondamentale delle piante cormofite, di forma varia, per lo più appiattita e più o meno espansa, e di colore verde per la presenza di clorofilla: è responsabile dell’assorbimento dell’energia luminosa e degli scambî gassosi dell’intera pianta ed è sede della funzione clorofilliana. Morfologicamente, la foglia è formata da una base per mezzo della quale s’inserisce nel caule, da un picciòlo (se questo manca la foglia si dice sessile) e dalla lamina; se quest’ultima è unica si hanno f. semplici, che possono avere un contorno rotondo, ellittico, ovato, lineare, intero o più o meno intaccato, con l’apice acuto, ottuso, mucronato, smarginato, ecc.; quando le divisioni del lembo fogliare arrivano fino al rachide, si hanno f. composte, che sono, a seconda della disposizione delle foglioline sul picciòlo, imparipennate, paripennate, palmate, ecc.; in base alle nervature che percorrono il lembo si distinguono f. uninervie e plurinervie, le quali ultime possono essere parallelinervie o retinervie. Anatomicamente la lamina di una foglia è costituita di diversi tessuti: la pagina superiore è rivestita da un’epidermide spessa e priva di stomi, quella inferiore ha cuticola più sottile e stomi più o meno numerosi; i tessuti compresi tra le due epidermidi costituiscono il mesofillo. b. Espressioni di uso com. o letter.: il nascere, lo spuntare delle f.; il ramo mette le f., gli alberi mettono le f. o si vestono di foglie; le f. ingialliscono, cadono; al cader delle f., in autunno (talora fig., con allusione all’autunno della vita); Come d’autunno si levan le foglie L’una appresso de l’altra, fin che ’l ramo Vede a la terra tutte le sue spoglie (Dante). Con riferimenti partic.: f. di fico, quella con cui Adamo ed Eva, secondo la tradizione, si coprirono il pube dopo il peccato (e, fig., tutto quello che serve a nascondere qualcosa di sbagliato o riprovevole); foglie d’alloro o di lauro, di cui era formata la corona con cui si cingeva il capo ai poeti; quindi, fig., la gloria poetica: E secco è il mirto, e son le f. sparte Del lauro, speme al giovenil mio canto (Foscolo). Nell’uso letter., il sing. è qualche volta usato con valore collettivo: Crollar fa il mirto, e fa cader la f. (Ariosto); con valore collettivo, e usato assol., indica spesso le foglie del gelso per i bachi da seta o quelle di altre piante da foraggio: fare la f., brucare la f., farne raccolta; anche i cartocci della pannocchia del granturco essiccato con cui si riempivano un tempo i sacconi dei letti: cambiare la f.; assol., ma non necessariamente collettivo, fumare la f., fumare il tabacco in foglia, cioè non trinciato. c. Usi improprî: le f. del carciofo, le brattee; una f. di rosa, un petalo. d. Raffigurazione della foglia nell’arte, spec. in scultura o comunque in rilievo per decorazioni, fregi, ecc.: una cornice a foglie; capitello a foglie d’acanto. In araldica, elemento decorativo in forma di foglia: soprattutto frequenti quelle d’alloro, di castagno, di quercia, di edera (si blasonano come foglie, semplicemente, quando non si sappia di quale pianta siano); f. marina, figura (propria dell’araldica tedesca) a forma di cuore intagliato a trifoglio con punta aguzza anziché rotonda; f. di sega, fascia, banda o sbarra dentata a guisa di sega. e. Locuzioni varie: tremare come una f., per freddo o più spesso per paura; non si muove f., quando non c’è un alito di vento; non muovere foglia, non far nulla, spec. quando ci sia da prendere una risoluzione: non devi muover foglia senza il mio permesso; prov., non si muove f. che Dio non voglia, nulla accade senza il volere di Dio; mangiare la f., fig., capire le intenzioni nascoste di una persona, intuire che le cose stanno diversamente da come si vorrebbero far apparire, e sim.; stretta la f. e larga la via (o larga la f. e stretta la via), dite la vostra che ho detto la mia, frase con cui spesso si conclude il racconto di una fiaba. f. Nella terminologia aeronautica, f. morta, figura acrobatica consistente in una serie di scivolate d’ala, alternativamente a destra e a sinistra, in leggera cabrata. 2. Con significati estens.: a. Sottile lamina metallica: foglia d’oro (o oro in foglia), quella preparata dal battiloro e adoperata per dorature; foglia d’argento; foglia di stagno o mercurio, quella che si applica dietro le luci degli specchi. Analogam., è detta foglia la sottile lamina opportunamente colorata che si pone sotto le gemme vere, incastonate a notte, per modificarne o renderne più viva la tinta, e sotto quelle false incolori per conferire loro il colore desiderato; sono così chiamate anche le sottilissime laminette d’oro o d’alluminio che fungono da indice in varî tipi di elettroscopî e di elettrometri. b. In meccanica applicata, laminato di acciaio ad alto tenore di carbonio, al manganese-silicio, al cromo-vanadio, per lo più a sezione rettangolare, usato come molla di flessione o, nel caso più comune, come elemento del pacco costituente una molla di flessione (balestre per autoveicoli, per veicoli ferrotranviarî, ecc.). 3. In zoologia: a. F. nasali, espansioni laminari contenenti organi di finissimo senso tattile che circondano le narici e si estendono sulla faccia di alcuni pipistrelli. b. F. migranti, nome dato ad alcuni insetti, detti anche insetti foglia, dell’ordine dei fasmoidei. 4. In matematica: a. Ciascuna delle componenti derivanti dal fogliettamento (v.) di una varietà. b. Foglia di Cartesio, curva piana razionale del 3° ordine, più nota come folium o folio di Cartesio (v. folio). 5. Nel ricamo, punto foglia (o punto spinato), punto composto unicamente di punti lanciati, che si fanno uscire al margine del disegno incominciando dall’apice di questo e rientrando con l’ago più sotto sulla linea centrale (come una venatura), due fili più in là di questa, una volta a sinistra, una volta a destra. ◆ Dim. fogliolina (v.), fogliétta (per un’accezione partic., v. foglietta1), fogliettina, foglierèlla, fogliùccia; accr. foglióna, e foglióne m.: l’uva turca, più alta di tutte, ... co’ suoi pomposi foglioni verdecupi (Manzoni); pegg. fogliàccia.