fondo2
fóndo2 s. m. [lat. fŭndus]. – 1. a. La parte inferiore di una cosa, e spec. di un recipiente o d’altra cavità: il f. della bottiglia, della botte, di un bicchiere; bere, vuotare un fiasco fino in f.; il f. di un cassetto; nel f. dell’armadio; imbarcazione a f. piatto; il f. di una buca, di un pozzo; in f. alla valle (v. anche fondovalle); guardare nel f. di un burrone; precipitare nel f. dell’inferno; fig.: avere uno stomaco senza f., essere insaziabile. Del mare, di un lago, di un fiume, la superficie solida su cui posa la massa liquida: f. di sabbia, di roccia; in quel punto l’acqua è così bassa che si tocca il f.; basso f. (v. bassofondo), anche fig., al plur. (v. bassifondi); andare a f., di qualsiasi oggetto più pesante dell’acqua, e in partic. di imbarcazioni, sommergersi andando a posarsi sul fondo (fig., d’impresa che non riesce e sim.); mandare, calare a f., sommergere, affondare, e con lo stesso sign. anche colare a f., che può avere inoltre valore intr.; dare f., in marina, ancorarsi; fondo!, comando di calare l’ancora. Di una strada, lo strato superficiale, soprattutto con riguardo alla solidità, alle condizioni, allo stato di manutenzione: f. stradale in perfette condizioni; f. stradale buono, discreto, dissestato; rifare il f. stradale. Di uno stabile d’abitazione, i f., le cantine e in genere i locali al piano terreno o seminterrati, adibiti a usi diversi (negozî, magazzini, ecc.). D’altre cose: in f. al foglio, alla pagina, alla parete; il f. di una veste, l’orlo inferiore; il f. dei calzoni, il cavallo, e più in generale la parte di dietro, su cui ci si siede (hai il f. dei calzoni tutto consumato); fondi di carciofi, la parte carnosa e più commestibile del ricettacolo. Negli strumenti a corde con manico, la tavola inferiore della cassa armonica; nelle armi da fuoco portatili ad avancarica, la parte che chiudeva la culatta, detta più spesso fondello. Il f. del letto, il letto stesso, nelle espressioni essere, penare, languire nel f. di un letto, di chi vi è obbligato da lunga malattia. Con sign. affine a fondamento, nelle espressioni fig. questione di f., problema di fondo, le questioni e i problemi fondamentali, basilari, di principio, in contrapp. a questioni e problemi particolari, non sostanziali, di secondaria importanza. b. Doppio f., duplice piano di base con intercapedine, in cassetti, valigie e sim., per occultare documenti, merci di contrabbando, ecc. Nella costruzione navale è la struttura, oggi comune, del fondo degli scafi metallici (salvo che si tratti di navi cisterna), costituita da un fasciame stagno interno disposto quasi parallelamente a quello esterno, in modo da formare con esso una larga intercapedine (di circa un metro o più, che serve come difesa e come deposito per l’acqua di zavorra, il combustibile liquido, ecc.). c. In anatomia, la parte emisferica o terminale di un organo cavo o di altra formazione ricurva; così nell’utero è la parte superiore e più larga; nella vescica, la base; nello stomaco, la parte più estroflessa, situata in alto, a sinistra del cardias. In oculistica, fondo dell’occhio (o, con denominazione lat. scient., fundus oculi), quel complesso di elementi anatomici (retina, con la sua «macula», papilla, arteria e vene centrali del nervo ottico) che si possono esaminare nel vivente con l’esame oftalmoscopico. d. In paletnologia, fondi di capanna, i resti delle capanne di abitazione, di forma varia, parzialmente scavate nel terreno, contornate spesso da un muro (sono noti fin dal periodo paleolitico superiore). 2. estens. a. Quanto resta in fondo a un recipiente: scolare il f. del bicchiere; s’è bevuto tutto il liquore lasciandomi solo il f. della bottiglia. Al plur., la posatura: i f. del vino, dell’aceto; i f. del caffè. b. Fondi di magazzino, di bottega, la mercanzia scadente che resta invenduta. c. In gastronomia, fondi di cucina, nome generico di preparati di carne o di pesce utilizzati in cucina come base per alcune salse, allo scopo di renderle più dense e saporite; sono distinti, in base al colore, in bianchi e bruni, e si preparano in modo più o meno simile: a una base nutritiva di carne (magro e garretto di vitello, parti cartilaginee e interiora di pollame) o di pesce (spine e ritagli) si aggiungono aromi varî (cipolla, sedano, carote, prezzemolo, alloro, timo, ecc.), lasciando poi bollire lentamente per 2-3 ore, sgrassando e schiumando via via il composto e filtrandolo infine con una tela. 3. a. La parte più interna: in f. al cortile; la stanza di f.; languire nel f. di una prigione; guardare nel f. degli occhi. Fig., la parte intima: il f. della coscienza; leggere in f. all’anima; grazie dal f. del cuore; con riferimento all’indole: avere un f. di bontà; è burbero, ma nel f. non è cattivo. b. Locuzioni fig.: conoscere a f. (una persona, un argomento, ecc.), pienamente, intimamente; studiare a f., profondamente; andare in f. a una questione, cercare di penetrarla, di vederci ben chiaro. Per estens., caricare a f., con impeto; andare a f., nella scherma, vibrare un colpo a braccio teso (v. affondo); impegnarsi a f. (in un’impresa, in un lavoro, in una ricerca, in un contrasto, nella battaglia), con tutte le forze, con volontà decisa. c. Di qui, nello sport, gara di f., gara su lunga distanza (relativamente alle diverse specialità), che mette alla prova, contemporaneamente, le doti di velocità e di resistenza dei concorrenti (per le maggiori distanze si parla di gran fondo); per sci di f., o anche assol. fondo, v. sci nel sign. 2. 4. a. La parte più lontana rispetto all’osservatore: in f. al campo; in f. alla strada; veniva dal f. della piazza; il f. della scena; tela di f., quella che nella scena limita la prospettiva (v. fondale); la stanza è quella in f. al corridoio a destra. Nel gioco del calcio, linea di f. (o semplicem. fondo), quella che limita il campo alle due estremità, dove si trovano le porte: palla oltre il f., di palla che è andata oltre la linea di fondo. Nel tennis, gioco di f., di chi esegue i colpi dal fondo del campo. b. Nel disegno decorativo (di stoffe o d’altro), la tinta unita sulla quale risaltano gli ornati. Di un quadro, la parte che non è di primo piano, lo sfondo, anche a tinta unita: spiccare, risaltare sul f.; f. chiaro, sfumato; per estens., lo sfondo di un racconto, di un romanzo e sim. F. d’oro (o f. oro), il dipinto (spec. dei sec. 13°-15°) in cui le immagini campeggiano su fondo dorato, ottenuto in genere con una foglia d’oro applicata sul legno preparato con uno strato di gesso fine, e fatta aderire mediante una terra rossa alquanto plastica e grassa (bolo o terra d’Armenia). c. Per analogia, con riferimento a sensazioni acustiche, suoni, rumori di fondo, che costituiscono come la base su cui altri suoni o rumori acquistano rilievo, o che si inseriscono parassitariamente in un campo sonoro; per il fruscìo di f. nella riproduzione di dischi fonografici, e i rumori di f. in elettronica, v. rispettivam. fruscio e rumore. 5. La parte finale, la fine: arrivare in f. al libro; leggere fino in f.; raccontare da cima a f., dal principio alla fine, interamente; giungere in f. a un lavoro. Fig.: andare, arrivare in f. a (anche andare a f. di) una faccenda, risolverla; portare un’impresa, un tentativo, un’inchiesta fino in f., fino alla conclusione, a un risultato positivo; dare f. a una sostanza, a un patrimonio, consumarli interamente; dare f. a un argomento, esaurirlo; dare f. all’universo, iron., di chi, trattando un argomento anche semplice, si rifà dai primi principî o pretende di giungere ai significati ultimi, universali; toccare il f. di una cosa, raggiungere il grado massimo: dentro a li occhi suoi ardeva un riso Tal, ch’io pensai co’ miei toccar lo fondo De la mia gloria e del mio paradiso (Dante). Locuz. avv. in fondo, alla fine, in conclusione, tutto sommato: in f., sei tu che ci rimetti; ripetuto: in f. in f., avevi ragione tu. 6. Punto di fondo: nome generico di qualsiasi punto di ricamo eseguito stringendo fortemente determinati gruppi di fili del tessuto per ottenere un motivo a traforo; si usa come punto di riempitura. 7. Nel giornalismo, articolo di f. (o editoriale), l’articolo principale di un quotidiano, stampato in prima pagina, nel quale è impegnata la responsabilità della direzione. ◆ Pegg. fondàccio (v.).