fondo3
fóndo3 s. m. [lat. fŭndus che, oltre al sign. di «parte inferiore» (v. la voce prec.), ebbe anche quelli di «suolo, possedimento, terreno»; il sign. economico, sull’esempio del fr. fonds]. – 1. Proprietà terriera, appezzamento di terreno, podere: coltivare il proprio f.; possedere, ereditare un fondo. Nel linguaggio giur., oltre che in questo sign. ristretto, il termine è usato anche con sign. più ampio, abbracciando insieme terreni e case (distinguendo: f. rustico, f. urbano); f. chiuso, quello che il proprietario cinge con un muro, una siepe o altro riparo con lo scopo di vietarne l’accesso agli estranei, acquistando così il diritto di perseguire giudizialmente il violatore del divieto; f. intercluso, quello circondato da fondi altrui, non comunicante con la via pubblica (nel qual caso grava sulla proprietà altrui l’onere della concessione di un passaggio). 2. a. L’insieme dei mezzi monetarî che un individuo, una categoria d’individui, un’impresa, una collettività detengono o richiedono in un dato periodo per uno scopo determinato (acquisto di beni diretti o di beni strumentali, attività produttiva, ecc.): fondo di cassa, la somma totale di cui dispone un’impresa in un dato momento; istituire un f. (in famiglia, in un condominio, in un ente o istituto) per spese straordinarie; f. patrimoniale, che può essere costituito nelle famiglie, in sostituzione del «patrimonio familiare» soppresso con la riforma del diritto di famiglia (v. patrimoniale); a f. perduto, locuz. di uso corrente per indicare il versamento di una somma senza pretendere da chi la riceve l’impegno formale di restituirla, e quindi senza la garanzia di riaverla o di averne comunque un corrispettivo. Frequente l’uso del plur., anche nel linguaggio com., per significare denaro, capitale in genere: avere necessità di fondi; rinunciare a spese, a un acquisto, per mancanza di fondi; in espressioni più specifiche: f. liquidi, il numerario esistente in cassa e i titoli di credito convertibili in numerario in qualsiasi momento; fare i f., procurarsi in tempo utile il denaro occorrente per una determinata operazione; fondi all’estero, nel linguaggio bancario, la disponibilità in valuta estera giacente in conto corrente presso i corrispondenti esteri; f. segreti, speciali stanziamenti nel bilancio dello stato destinati a coprire spese d’indole riservata, per le quali, secondo un’antica consuetudine amministrativa, il rendiconto è generico e non documentato; con sign. affine, nel linguaggio giornalistico, f. neri, i fondi di enti o imprese non iscritti in bilancio e formanti oggetto di una contabilità separata e segreta, che vengono spesso impiegati per sovvenzionare attività o iniziative al limite della legalità o addirittura illegali. b. Voce di bilancio di imprese private, di enti pubblici o dello stato, relativa a una particolare destinazione; in questa accezione, è usato sempre al sing.: fondo salarî, la quantità di beni o di moneta che in un’impresa è destinata al pagamento dei salarî; f. pensione, quello volto a erogare prestazioni previdenziali in favore dei lavoratori, che integra o sostituisce il trattamento pensionistico pubblico; fondo rischi, il complesso dei fondi iscritti al passivo di un bilancio d’impresa per far fronte a eventuali oneri futuri; fondo riserva, quota ideale del capitale netto di una società, costituita da una porzione non distribuita di utili, o anche da rivalutazione del capitale o da sovrapprezzo di nuove azioni, e avente lo scopo di difendere l’integrità del capitale sociale nel caso di perdite che si verifichino nel corso della gestione, oltre che di aumentare i fondi di esercizio; fondo di riserva per spese impreviste, e fondo di riserva per spese obbligatorie e d’ordine, nome di speciali capitoli del bilancio statale iscritti nello stato di previsione della spesa per il ministero dell’Economia e delle Finanze. c. Aggregato di beni sotto l’aspetto della loro consistenza in un determinato momento, e in genere come contrapposto al concetto di flusso (per es., il capitale in contrapp. al reddito): fondo di rendita, l’insieme dei titoli di debito pubblico irredimibile che fruttano lo stesso interesse; fondo consolidato, quello risultante dalla riunione di più fondi in uno, e in partic. dal consolidamento del debito pubblico. Fondo di dotazione, il patrimonio originario degli enti morali, o il complesso dei beni che un istituto di credito assegna a una sua sezione autonoma per il compimento delle sue specifiche operazioni, oppure il complesso dei beni che la sede centrale di un’impresa destina per la costituzione di una filiale o di una succursale o di un’agenzia. d. Patrimonio, o parte di patrimonio, avente una speciale destinazione fissata dalla legge o dalla volontà del destinatario; può avere soltanto autonomia contabile, oppure essere riconosciuto come persona giuridica, nel qual caso l’ente stesso assume la denominazione di fondo; per es.: Fondo per il culto, ente costituito in Italia nel 1866, in sostituzione della Cassa ecclesiastica abolita, con la funzione di amministrare il patrimonio per le spese del culto e liquidare i supplementi di congrua (con l’abolizione della congrua, venne estinto anche il Fondo per il culto (1° gennaio 1987), e il suo patrimonio è confluito nel Fondo edifici di culto. F. comune d’investimento, patrimonio investito in azioni, obbligazioni, immobili (f. azionarî, obbligazionarî, immobiliari), costituito dai risparmî raccolti dal pubblico, la cui gestione è demandata a una società con il fine di investirli in funzione della migliore redditività: si distingue un f. chiuso, a capitale di entità fissa, quando il sottoscrittore ha diritto al rimborso delle quote soltanto alla scadenza stabilita, e un f. aperto, a capitale di entità variabile, quando il rimborso delle quote può essere richiesto in qualsiasi momento; f. bilanciati, quelli il cui portafoglio comprende sia titoli azionarî sia obbligazioni; f. esteri, società di diritto estero autorizzate ad operare in Italia. e. Denominazione di particolari organismi o istituti, a carattere nazionale o internazionale, sorti con determinate finalità: Fondo monetario internazionale, organismo internazionale costituito nel luglio 1944 ed entrato in funzione alla fine del 1945, con sede a Washington, con lo scopo di promuovere la cooperazione monetaria internazionale e la stabilizzazione dei cambî, facilitare l’espansione e la crescita equilibrata del commercio mondiale, aiutare gli stati membri a correggere temporanei squilibrî nelle bilance dei pagamenti. Fondo di stabilizzazione (o di perequazione, equalizzazione, conguaglio, compenso) dei cambî, nome di appositi istituti, sorti in varî stati nel periodo tra le due guerre, per intervenire sul mercato dei cambî, vendendo o acquistando opportunamente moneta, al fine di neutralizzare al massimo transitorie fluttuazioni del valore della moneta nazionale, e difendere, pur senza sopprimere il mercato libero, determinati livelli dei cambî. 3. Nelle biblioteche, gruppo di libri o documenti riuniti insieme per affinità di argomento o, più spesso, provenienti da donazione o lascito (in questo caso, sono di solito denominati con il nome del donatore o di chi ne aveva precedentemente la proprietà).