foodtelling
(Food Telling, food-telling) s. m. inv. Il racconto del rapporto personale col cibo come elemento esperienziale da condividere con gli altri. ♦ Queste le otto tendenze del cibo del futuro: Food Telling: identità e onestà, il prodotto dovrà costruire un forte legame fra consumatore e sé stesso. (Simone Cosimi, Wired.it, 7 maggio 2012, Food) • Sol&Agrifood potenzia la formula interattiva e propone per l’edizione 2019 una riorganizzazione delle sue aree dimostrative: l’Agorà per il food-telling, la Sala Mantegna per le degustazioni guidate di olio extravergine di oliva, l’Evoo Bar per la degustazione assistita degli oli vincitori di Sol d’Oro, l’Area Birre e la Cooking Show Area. (Quotidiano.net, 3 aprile 2019, Vinitaly) • In italiano, invece, foodtelling inizia a essere usato nel febbraio 2015 – anno dell’Expo – durante la Social Media Week di Milano. Il primo articolo in tema dovrebbe essere Foodtelling: perché raccontare il cibo e cosa il racconto dice di se stessi agli altri, che però pare dare per scontato che i lettori conoscano già la parola. (Licia Corbolante, Terminologiaetc.it, 24 ottobre 2019) • Per la provenienza, un occhio particolare va all’inglese: c’è quello che Corbolante chiama «inglese farlocco» (foodtelling è una parola che in inglese non esiste, ma è usata solo in Spagna e in Italia), l’«anglicismo frainteso» (revenge porn come pornovendetta) e c’è il verbo blessare, impiegato nei social al posto di allietare, rallegrare. (Giuseppe Antonelli, Corriere.it, 16 gennaio 2020, Sette)
Pseudoanglicismo composto dai s. food (‘cibo’) e telling (‘racconto’), sul modello di storytelling.