fotocopiatrice
agg. e s. f. [der. di fotocopiare]. – Macchina f., o assol. fotocopiatrice, denominazione generica di apparecchi che, mediante processi generalmente fisici, consentono una rapida e fedele duplicazione di un originale (manoscritto, dattiloscritto, stampato o disegno) in una o più copie, dette fotocopie, aventi le stesse dimensioni dell’originale o anche, per alcuni apparecchi, un formato ridotto o ingrandito secondo un rapporto prestabilito. Si distinguono f. a umido, ormai superate, impieganti processi chimici di sviluppo analoghi a quelli utilizzati per la riproduzione fotografica vera e propria, e f. a secco, di norma basate su principî fotoelettrostatici, derivati dal metodo xerografico (v. xerografia), più somiglianti ai processi di stampa. Tra le fotocopiatrici a secco si distinguono inoltre le f. a carta speciale, generalmente caricata nella macchina in rotoli e tagliata automaticamente da questa all’atto della fotocopiatura, e le più recenti f. a carta comune, che sono in grado di fotocopiare anche su carta colorata e prestampata (per es., carta intestata), su supporti trasparenti, matrici offset, fogli supporto di etichette autoadesive, ecc. TAV.