fracking
s. m. inv. Nella tecnica estrattiva di petrolio e gas naturali, operazione consistente nel provocare la formazione di fratture nelle pareti di pozzi immettendo potenti getti di acqua e sostanze chimiche che spezzano le rocce, in modo da creare una zona permeabile che consenta più facilmente l’afflusso dei materiali liquidi e gassosi. ◆ La tecnica estrattiva che permette di sfruttare lo shale gas (impropriamente tradotto come “gas di scisto”) è la fratturazione idraulica o fracking. Si tratta della perforazione orizzontale, e non verticale, di uno strato roccioso nelle profondità del terreno (1500-6000 metri), estremamente permeabile e contenente gas naturale. Per estrarlo, vengono aperte delle fratture tramite piccole esplosioni, poi allargate pompando acqua e sostanze chimiche a pressioni elevate. Da lì, il gas confluisce nella condotta del pozzo e arriva in superficie. Un procedimento complesso, che richiede perforazioni e fratturazioni continue. E rischioso a causa di perdite di gas, sismicità indotta e contaminazione delle falde acquifere. (Federico Gennari Santori, Pagina99WE.it, 21 giugno 2014, Economia) • Un nuovo studio pubblicato oggi su «Science» rilancia le paure delle conseguenze dell'estrazione di gas e petrolio attraverso il meccanismo di fracking, ed è destinato a far discutere. Secondo la ricerca, guidata dalla sismologa Katie Keranen della Cornell University, in Oklahoma sono bastati quattro impianti di fracking per dare vita a una reazione a catena che ha causato oltre 100 terremoti piccoli e medi in 5 anni. (Alessio Sgherza, Repubblica.it, 3 luglio 2014, Scienze).
Dall'ingl. fracking ('frattura, fratturazione').