franco2
franco2 agg. [dal prec.: propr. «uomo libero del popolo dei Franchi»] (pl. m. -chi). – 1. ant. o letter. Ardimentoso, intrepido: affrontò f. il pericolo; la Persia e il fato assai men forte Fu di poch’alme f. e generose (Leopardi); talora, eccessivamente ardito, sfacciato: una donna troppo f.; mentire con faccia franca. 2. Libero, esente da imposizione o prestazione: il detto Imperadore li fece franchi dieci anni del tributo che doveano dare a’ Romani (G. Villani); in marina, detto del personale di bordo cui spetta il turno di riposo: essere f.; guardia f.; squadra f., ecc.; franchi a terra, coloro che, essendo liberi dal servizio, possono scendere a terra in franchigia; mezzo dei f., l’imbarcazione con la quale va a terra il personale libero dal servizio. In partic.: a. Di persona o di bene immobile esente da tributi, e di luogo (fiera, mercato, porto, deposito, ecc.) ove le merci possono affluire, sostare e transitare senza pagare dazî: porto, punto f.; anche delle merci: f. di porto, f. di spesa, f. di dogana, quando il porto o il dazio è pagato dal mittente. Con questa accezione il termine è usato in numerose locuz. del linguaggio comm. per indicare che le spese di trasporto sono a carico del venditore fino al punto o al momento indicato; così, per es.: f. bordo, clausola per cui il venditore deve provvedere a sue spese all’imbarco e alla sistemazione della merce sulla nave; f. destino, clausola per cui il venditore è obbligato a portare la merce fino al luogo di destinazione a proprie spese e a proprio rischio; f. magazzino, clausola per cui il venditore deve provvedere alla consegna della merce nel magazzino indicato; e analogam., f. vagone partenza, f. vagone arrivo, f. stazione partenza, f. stazione arrivo, ecc. Con uso più ampio, f. a domicilio, per spedizioni in genere, dicitura con la quale si indica che le spese di trasporto sono state pagate dal mittente fino alla consegna a domicilio. b. Nelle assicurazioni marittime: f. avaria, clausola (variamente determinata) che libera l’assicuratore dal risarcimento di qualsiasi avaria comune o particolare; f. colaggio (v. colaggio). c. Nel linguaggio banc., f. valuta, dicitura usata per indicare che determinati titoli di credito o documenti devono essere consegnati senza nulla riscuotere o pagare: importazione f. valuta, quella per cui non è previsto il pagamento in valuta estera. 3. a. Libero, immune da danno o pena: uscire f. (da un’impresa rischiosa o sim.); più com., farla franca, uscire senza danno o pena da qualche rischio o da qualche azione illecita. Ant., campo f., in cui si poteva duellare o combattere senza incorrere in sanzioni; quindi, fig., dare campo f., lasciare ad altri piena libertà di azione. b. Libero da servitù, da soggezione (politica o anche morale): Tra tirannia si vive e stato f. (Dante, con riferimento alla città di Cesena); il tuo trionfo, popol d’Italia ... Su i mostri onde tu con serena Giustizia farai franche le genti (Carducci); estens., con valore attivo: Con f. povertà (Petrarca), con povertà che rende moralmente libero. 4. estens. a. non com. Sicuro di sé, per la consapevolezza di essere privo di colpa: animo f.; avere la coscienza franca. b. Libero da impaccio, quindi disinvolto, spedito: essere f. nella recitazione, nel calcolo, nel disegno; f. nelle maniere, nello scrivere, nell’uso di una lingua straniera; anche riferito ad atto che dimostra franchezza, scioltezza: andatura f., passo franco. c. Sincero, schietto, aperto: un ragazzo f.; voglio esser f. con te; linguaggio f.; le sue f. parole; usato avverbialmente: gli parlò molto franco. 5. In araldica, attributo del quarto e del cantone quando sono posti alla destra dello scudo. 6. In parecchi usi tecnici, detto di oggetti esenti da qualche pericolo o difetto (talvolta anche come s. m.). In partic.: a. In agraria, terra f., il terreno misto, argilloso-siliceo con un po’ di calce e di humus, di media compattezza, adatto per le coltivazioni; franco di coltivazione, lo strato di terreno agrario compreso tra la superficie del suolo e il pelo ordinario dell’acqua freatica, la cui altezza è regolata dalle canalizzazioni, dall’affossatura e dalle sistemazioni. b. Nella marina, spec. mercantile, f. bordo (o semplicem. franco s. m.), il bordo libero di una nave o di un galleggiante in genere. c. In enologia, vino f., vino che non ha retrosapore nascosto, tale cioè che alla degustazione si manifesti dopo le impressioni olfattive e gustative. d. Nella tecnica, come s. m., la minima distanza ammissibile, per ragioni di sicurezza, tra una parte sporgente o sospesa di un impianto e il suolo o altri impianti (per es., in una linea ad alta tensione per la trasmissione dell’energia elettrica, il franco minimo dal suolo in aperta campagna è di almeno 6 m); in un’opera idraulica è l’altezza libera che si lascia tra un livello che l’acqua non deve raggiungere, e quello massimo che effettivamente si consente venga raggiunto; nella difesa fluviale, f. arginale, la sopraelevazione della cresta degli argini sul livello della massima piena conosciuta nel corso d’acqua che essi contengono. 7. Locuz. particolari: a. Franco tiratore, in senso proprio e fig. (v. tiratore). b. Franco muratore (per traduz. del fr. franc-maçon: cfr. anche frammassone), membro di una setta massonica, sinon. quindi di massone1. ◆ Avv. francaménte, con franchezza, con schiettezza: ti dirò francamente ciò che ne penso; talora ellittico: francamente, non saprei che rispondere (cioè: a parlare con franchezza, a voler essere franco); è ant. in altre accezioni (con libertà, con arditezza, e sim.).