francocentrico
agg. Che considera la Francia in posizione centrale, di grande rilievo. ◆ Da secoli in Francia la cultura è fortemente legata all’identità nazionale. L’immagine del sapere che viene fornita è essa stessa francocentrica. Per noi i filosofi sono greci e tedeschi, con l’aggiunta di qualche italiano; per loro sono soprattutto francesi, più qualche ineludibile pensatore straniero. Non parliamo degli scrittori. (Franco Brevini, Corriere della sera, 5 settembre 1999, p. 33, Cultura) • Non saprei davvero prevedere, dopo aver frequentato a lungo le istituzioni europee, ciò che potrà accadere dopo un vibrante dissenso o un flebile assenso della più prestigiosa potenza continentale alla Carta da essa stessa voluta e stilata ai tempi della Convenzione. Per il momento possiamo sperare, almeno sperare, che il 20 per cento di elettori ancora indecisi diventino domani un poco più decisi e un po’ meno francocentrici. (Enzo Bettiza, Stampa, 28 maggio 2005, p. 1, Prima pagina) • La Francia resta «regina di stelle» ma l’Italia -- anche se a grande distanza -- è al secondo posto. […] la «Rossa» continua anche a dividere gli addetti ai lavori: c’è chi la ritiene la guida più affidabile per girare le tavole senza sorprese e chi la ritiene ormai troppo vecchia, lenta e soprattutto francocentrica. Il mondo della cucina e della ristorazione si muove e cambia. Dappertutto, ma in Francia meno che altrove. (Enzo Vizzari, Repubblica, 4 marzo 2008, p. 37, Cronaca).
Composto dagli agg. franco (‘francese’) e centrico.
Già attestato nella Repubblica del 3 marzo 1985, p. 8, Politica estera (Vittorio Zucconi).