frasca
s. f. [etimo incerto]. – 1. a. Ramoscello con foglie: le f. degli alberi; il destrier ch’avea lasciato Tra le più dense f. alla fresca ombra (Ariosto); farsi un letto di frasche; mettere le f. ai piselli, ai fagioli, ecc., ficcarle in terra per appoggio ai legumi che crescono. Proverbî e modi prov.: chi si ripara sotto la f., ha quella che piove e quella che casca, chi cerca protezione o riparo presso persona o cosa inadatte, rischia di peggiorare la propria situazione; essere come un uccello sulla f., di persona che cambia continuamente mestiere, residenza, ecc., o anche di chi sta con l’animo sospeso; saltare di palo in frasca, passare improvvisamente, e per lo più in modo sconclusionato, da un argomento all’altro: non che dicesse di no; ma eccolo di nuovo a quel suo serpeggiare, volteggiare e saltar di palo in frasca (Manzoni). Dall’uso di appendere una frasca come insegna d’osteria nelle campagne e nei villaggi, il sign. di vineria rustica, mescita di vini (diffuso soprattutto nella zona dei Castelli Romani), e le frasi prov.: il buon vino non ha bisogno di frasca (o di frasche), anche in senso estens., la roba buona non ha bisogno di pubblicità; buona f. e cattivo vino, di cose che nella realtà si mostrano inferiori all’apparenza o alle promesse. b. Con valore collettivo, rametti di arbusti e di alberi che si recidono per darli, freschi o secchi, in pascolo agli animali domestici, spec. ovini e caprini (si adoperano olmo, acero, carpino e molte altre piante), o per altri usi: fare la f., raccoglierla; la f. per i bachi da seta, altro nome del bosco (nel sign. 3); anno di frasca, in viticoltura, l’anno in cui non si pota la vite. 2. In similitudini e usi fig., è spesso simbolo di instabilità, vanità, leggerezza: è mobile come una f. al vento, di persona volubile; è una f., di persona (spec. di donna) leggera, incostante, capricciosa. In partic.: a. Al plur., frasche, cose vane, capricci: avere il capo alle f., pieno di frasche; andare dietro alle f.; in gioventù aveva avuto anche lui le sue f. (Silone); anche ciance, frottole e sim.: son tutte frasche. b. In senso concr., al plur., ornamenti d’abito, fronzoli: le piace andar vestita semplicemente, senza tante f.; con sue f. che portate aveva, in agnolo si trasfigurò (Boccaccio). ◆ Dim. fraschina, fraschétta (per accezioni partic., v. la voce), frascherèlla (anche fig., con il sign. 2 di fraschétta) o frascarèlla; accr. frascóna (non com.), e frascóne m. (v.).