frastornare
v. tr. [prob. rifacimento dello spagn. trastornar «disordinare, mettere sottosopra, frastornare», der. di torno «tornio, giro»] (io frastórno, ecc.). – 1. non com. Impedire che una cosa abbia compimento: erasi il matrimonio per diversi accidenti più volte frastornato (Boccaccio); il maltempo ha frastornato la nostra gita. Anticam., far tornare indietro un fatto, cioè annullarne gli effetti come se non fosse avvenuto. 2. Più com., distrarre da un’occupazione, disturbare una persona distogliendola da ciò a cui attende: il baccano della strada mi frastornava dal lavoro; le interruzioni continue mi frastornano; la porta era chiusa, segno che il padrone stava desinando, e non voleva esser frastornato (Manzoni); diede una spallata, come per dire che non voleva esser frastornato dai suoi pensieri (Pirandello). Con uso assol., stordire, provocare uno stato di confusione mentale: mi ha frastornato con le sue chiacchiere; un viaggio così lungo finisce per frastornarmi. ◆ Part. pass. frastornato, anche come agg., spec. nell’ultima accezione del verbo: essere, sentirsi frastornato, avere la testa confusa, sentirsi stordito, privo di lucidità e di prontezza mentale.