fratello
fratèllo s. m. [lat. *fratĕllus, dim. di frater] (pl. poet. fratègli e fratèi). – 1. Ciascuno dei figli nati dagli stessi genitori, nel reciproco rapporto dell’uno con gli altri; nel sing., contrapponendosi a sorella, indica sempre appartenenza al sesso maschile (ho un solo f.; è più alta del f., pur avendo un anno meno di lui), nel plur. invece può indicare sia i soli maschi (tra fratelli e sorelle si vogliono molto bene), sia, con senso collettivo, maschi e femmine (Giulio e Lucia sono fratelli; l’amore tra fratelli; i continui litigi tra fratelli): mio f., suo f. (ant. o pop. il mio f., il suo f.; ma sempre con l’articolo il loro f., i tuoi f., il nostro f. più piccolo o più grande, e in espressioni come il tuo f. ingegnere, o sim.); il f. di mia moglie; f. maggiore, minore; f. gemelli; f. carnale o germano (contrapposto a f. cugino, espressione oggi disusata per indicare la relazione di parentela tra figli di fratelli); f. unilaterali (nel linguaggio com. fratellastri), quelli che hanno in comune un solo genitore, detti anche f. di padre (o consanguinei) e f. di madre (o uterini), a seconda che il genitore comune sia il padre o la madre; f. di adozione o adottivo, quando il rapporto di fratellanza si crea in seguito a un atto di adozione; f. di latte, allattato dalla stessa nutrice; per i f. siamesi, v. siamese, n. 4. Anche, seppure poco com., di animali: due gatti f.; questi cuccioli sono fratelli. In similitudini, con allusione all’affetto che normalmente lega tra loro i fratelli, oppure alla somiglianza fisica: si amano come fratelli, come fratello e sorella (con l’ultima espressione si indica non solo concordia ma anche amore casto, platonico); vivere come fratelli, di buon accordo; sembrano fratelli, sembrano fratello e sorella, di persone somigliantissime (all’opposto: non si direbbero fratelli, quando questi si somigliano pochissimo). 2. estens. a. Chi è legato ad altri da un vincolo d’affetto, di carità, da comunanza di patria, ecc.: siano tutti f.; parlando di connazionali: Fratelli d’Italia (Mameli); I f. hanno ucciso i f. (Manzoni); i nostri f. all’estero; e, per estensione, nel rap e nel linguaggio giovanile, per indicare un vincolo di appartenenza al gruppo o genericamente di amicizia ma anche come semplice allocutivo (spesso abbreviato in fra’ e talvolta in frate’, sul modello dell’ingl. brother e dell’informale, specialmente angloamericano, bro). b. Compagno: essere fratelli nel dolore, nella gioia; fratelli di sventura, d’esilio; f. d’armi, commilitone (al tempo della cavalleria, era così detto il cavaliere che giurava a un altro amicizia, aiuto, ecc.); fratelli della Costa, nome spesso adoperato nel sec. 17° per indicare i filibustieri. Fig., di cose: questi due candelieri sono f., sono esattamente uguali, costituiscono una coppia. c. Con riferimento alla consapevolezza di una comune filiazione divina, si designarono come fratelli, già nell’antichità, gli appartenenti ad alcuni collegi sacerdotali, come i 12 f. Arvali, addetti al culto di Cerere; e per un intimo senso della comune dipendenza da un Dio padre, fratelli si chiamarono tra loro i primi cristiani, uso che tuttora si conserva nella liturgia cattolica (Orate fratres «pregate, fratelli») e nella predicazione (f. carissimi; miei cari fratelli), mentre l’espressione f. separati è talora usata dai cattolici per riferirsi ai cristiani di confessioni diverse dalla cattolica (protestanti, greco-ortodossi, ecc.). Per esprimere lo stesso sentimento, oltre a quello del vincolo di carità cristiana che direttamente ne discende, il nome è stato assunto come appellativo reciproco dai membri di ordini e comunità religiose (v. anche frate, n. 2), di congregazioni, confraternite, o è usato da laici come vocativo nel rivolgersi a religiosi, soprattutto ai non sacerdoti (per i quali ultimi è più frequente il vocativo padre). d. Al plur., entra nella denominazione di varî ordini religiosi cattolici: Fratelli della carità; Fratelli del Sacro Cuore; Fratelli di s. Vincenzo de’ Paoli; Fratelli delle scuole cristiane, ecc.; e anche di alcune sette religiose non cattoliche: F. apostolici, F. boemi, F. moravi, ecc. ◆ Dim. fratellino; vezz. fratellùccio; accr. fratellóne (in molti luoghi, il «fratello» di una confraternita); pegg. fratellàccio.