fronte
frónte s. f. o m. [lat. frōns frŏntis]. – 1. a. La regione anatomica corrispondente all’osso frontale, compresa tra le sopracciglia e la radice dei capelli: una f. alta, bassa, ampia, spaziosa, rugosa; f. olimpica, nel linguaggio medico, quella ampia e sporgente alle estremità laterali, caratteristica del rachitismo; capelli cadenti sulla f.; baciare in f.; il sudore gl’imperlava la fronte. In questo sign. la parola è nell’uso moderno sempre femm., mentre anticam. era usata anche al masch.: Candida benda il f. orna e colora (Caro); il genere masch. è conservato oggi solo in alcuni sign. fig., come si avvertirà di volta in volta. b. estens. L’aspetto del volto nel suo insieme, soprattutto in quanto espressione di uno stato d’animo o specchio della coscienza: f. turbata, umile, altera, superba; f. limpida, aperta; con lieta f.; con f. serena; Rispuos’io lui con vergognosa f. (Dante); gli si legge in f. la bugia; con che f. potrei presentarmi a lui?, con quale animo, con quale coraggio; abbassare, chinare la f., stare a f. bassa, per vergogna, pentimento e sim.; tenere alta la f., andare a f. alta, non avere nulla di cui vergognarsi. Anche per indicare ardire, franchezza: Mestier li fu d’aver sicura f. (Dante); o sfacciataggine (cfr. sfrontato): Con tanta f. or gli tornava inante (Ariosto). Nel linguaggio poet., atteggiamento del volto o anche, in genere, sembianza: Ma pur coprendo sotto un’altra f. Van lor pensieri invidïosi e grami (Ariosto); Una fera m’apparve da man destra, Con f. umana (Petrarca). 2. La parte davanti di varie cose, quella cioè rivolta verso chi guarda. In partic.: a. Facciata di un edificio: un palazzo con f. porticata. b. In geografia, il f. o la f. di un ghiacciaio, la parte terminale della lingua. c. In calzoleria, la f. del tacco, la parte interna, quella cioè rivolta verso il davanti della scarpa. d. Nelle formazioni militari (e analogam. di ginnasti) è detta posizione di fronte (femm.) la disposizione di una squadra, di un plotone e sim. in cui i soldati si allineano uno di fianco all’altro su una o più righe (assumendo rispettivam. le formazioni dette in riga, per due di fronte, per tre di fronte, ecc.); il cambiamento dalla disposizione in fila (o di fianco) a quella in riga (o di fronte) si ottiene mediante i comandi fronte a destr o fronte a sinistr (per il passaggio inverso si danno i comandi fianco destr o fianco sinistr); il rovesciamento di f. si esegue al comando dietro front, che può essere impartito anche al soldato singolo; in senso fig., fam., fare dietro front, battere in ritirata davanti a un ostacolo, recedere da un proposito e sim. e. Nella marina militare, linea di fronte, la formazione di una squadra navale, quando le sue unità navigano di conserva, l’una a fianco dell’altra, a distanza conveniente, con rotta perpendicolare alla loro congiungente. f. Nelle operazioni belliche (con queste accezioni è oggi comunem. usato al masch.), lo spiegamento di un complesso di forze o di una unità, misurata sul davanti, da un fianco all’altro, oppure la linea di contatto tra due forze contrapposte: f. principale, secondario, f. d’accerchiamento; più comunem. e con valore più ampio, il settore delle operazioni belliche: andare, mandare al f.; tornare dal f.; il f. occidentale, orientale; avanzare, far retrocedere il f.; ferita riportata al f. o sul f.; combattere, impegnarsi, essere impegnato su due f., espressioni frequenti anche in senso traslato. In usi estens. e fig., unione o coalizione di forze, di gruppi o partiti costituita per fronteggiare un avversario comune (può essere anche movimento promosso e rappresentato da un solo gruppo o partito) o per conseguire comuni finalità: f. democratico, f. nazionale, f. patriottico; f. del lavoro; f. popolare, denominazione assunta da varî raggruppamenti di movimenti o partiti politici, costituitisi per contingenti motivi elettorali o per un più vasto programma di direzione politica del paese; fare, costituire un f. unico, fare f. comune, unirsi strettamente per una lotta comune, per la difesa di comuni ideali o interessi; con accezione partic., il f. interno, la difesa contro i nemici interni di una nazione. Locuzioni: fare fronte al nemico, all’avversario, aspettarlo o affrontarlo per impedirgli di avanzare o, fig., di acquistare vantaggio; nel linguaggio com., fig., fare f. a una spesa, sostenerla; fare f. a un impegno, mantenerlo; fare f. a un bisogno, a un’evenienza e sim., provvedervi con mezzi opportuni; tenere f., resistere a qualcuno, sostenerne l’impeto, gli attacchi, anche fig.: Se ’l nome tuo nel mondo tegna f. (Dante), resista all’opera del tempo, duri lungamente. g. Nella marina militare, la f. (o il f.), la parte scoperta di una nave da guerra dove si trovano le sue armi (artiglierie, mitragliatrici, tubi di lancio, ecc.); di qui la frase sgomberare la f., liberare, prima di un’azione di fuoco, tale zona da ogni attrezzo che impedisca il pieno impiego delle armi stesse. h. Locuzioni avv.: a fronte, dirimpetto, e, fig., a confronto, a paragone: traduzione italiana con testo a f.; tenere a f., davanti agli occhi, spec. per un esame comparativo, per una collazione; mettere a f. due testimoni, metterli a confronto; nessuno gli può stare a f., può essergli paragonato, può reggere al confronto con lui; a fronte a fronte, uno in faccia all’altro (spesso con intenzione o in posizione aggressiva): i due avversarî stavano a fronte a fronte. Di fronte, di faccia, di contro, davanti: la casa posta di f. alle scuole (anche con valore aggettivale: la parete di f.); me lo son trovato di f. quando meno ne l’aspettavo; con altro sign., fotografare, ritrarre di f., di prospetto; come locuz. prepositiva, di f. a, davanti a, in presenza di: tremare, fuggire, essere impavido di f. al nemico, di f. a un pericolo e sim.; anche fig.: di f. a tali ragioni dovette cedere; rimase allibito di f. a tanta audacia (con sign. affine, è usata talora la locuz., di recente introduzione, a fronte di, soprattutto quando si voglia porre in relazione diretta due situazioni contrastanti o comunque diverse: a f. di tanta tracotanza il mio silenzio era eloquente; il compenso che ne ho avuto è troppo scarso a f. della fatica che m’è costata). In fronte, nel principio: in f. al libro, sulla facciata esterna, sulla copertina; in f. al giornale, in prima pagina in alto. 3. Nella canzone antica o petrarchesca, la fronte, la prima delle tre parti in cui si suole dividere la strofa, suddivisa a sua volta in due piedi di identica struttura metrica. 4. Nel linguaggio scient. e tecn., con varie determinazioni, nome (quasi sempre masch.) di particolari superfici: così, f. d’onda, nella propagazione di onde, lo stesso che superficie d’onda; f. di abbattimento, nei lavori di scavo, ecc. 5. In meteorologia, linea di intersezione della superficie terrestre con la superficie (detta superficie frontale o anche, ma impropriamente, fronte essa stessa) che separa masse d’aria aventi caratteristiche (temperatura, umidità) diverse: si ha un f. caldo, se una massa d’aria calda scivola sopra una massa d’aria fredda, provocando la formazione di nubi stratiformi alla quale seguono precipitazioni diffuse e persistenti; e un f. freddo, se una massa d’aria fredda si incunea sotto una massa d’aria calda, provocando la formazione di nubi a sviluppo verticale che danno origine a diffuse precipitazioni a carattere temporalesco. ◆ Dim. fronticina; accr., raro, frontóna, e, con sign. proprî, frontóne m. (v. la voce).