fugace
agg. [dal lat. fugax -acis, der. di fugĕre «fuggire»]. – 1. letter. Che fugge o è solito fuggire: Come levrier che la f. fera Correre intorno et aggirarsi mira (Ariosto). 2. fig. Di cosa che ha breve durata, che termina o scompare presto: un dubbio f.; gioie, speranze, piaceri f.; i beni f. del mondo; la beltà f. (Foscolo); tempo, età, giovinezza fugace. a. In economia, di un bene economico non durevole, capace cioè di produrre un solo effetto utile in quanto le sue proprietà si estinguono totalmente in un solo atto di consumo o di produzione (per es., alimenti, combustibili, materie prime). b. In botanica, che scompare precocemente, detto, per es., di organi (fillomi, ecc.) che in certe specie si staccano dal loro asse molto prima di quanto avviene normalmente in altre specie (per es., i sepali dei papaveri che cadono appena si espandono i petali). ◆ Avv. fugaceménte, in modo rapido, o per breve tempo: passando, mi salutò fugacemente; mi soffermai fugacemente su quel pensiero.