fulmine
'fùlmine s. m. [dal lat. fulmen -mĭnis]. – 1. a.' Violenta scarica elettrica atmosferica (più esattamente, successione di scariche, ciascuna di brevissima durata), che si produce fra una nube e la superficie terrestre, o fra nube e nube o, più frequentemente, nell’interno di una stessa nube, con manifestazioni visive (lampo) e sonore (tuono) generalmente molto vistose: lo scoppio, la caduta di un f.; albero colpito, carbonizzato da un fulmine. Con riferimento alla forma, si distinguono in geofisica: f. a scintilla, o lineari, i più comuni, che hanno un cammino di scarica costituito da linee spezzate variamente ramificate, con lampo di colore bianco azzurro o bianco rosa; f. diffusi o superficiali, costituiti da una scarica che interessa una vasta porzione di nube e accompagnati da un lampo senza contorni ben definiti e comunque non lineare; f. globulari e f. globulari multipli, o a rosario, o a collana di perle, assai rari, costituiti da una o più scariche interessanti una zona ristrettissima vagamente sferica che si sposta lentamente in direzione orizzontale e scompare di colpo, silenziosamente o con un forte boato. b. Nell’uso com., il termine è talvolta usato anche in luogo di lampo, per indicarne la manifestazione luminosa che lo rende visibile: un f. illuminò improvvisamente la piazza. 2. Spesso fig., per indicare (soprattutto come termine di paragone) gran velocità, impeto, azione rapida, avvenimento improvviso e sim.: corse via, scappò, si precipitò nella stanza come un f.; va, corre come un f.; è un f., pare un f.; la notizia fu per noi un f. a ciel sereno; f. di guerra, di generale (e, per estens., anche di altre persone) che opera con grande decisione e straordinaria rapidità; i f. dell’eloquenza, l’impeto oratorio, soprattutto in discorsi polemici; colpo di f. (locuz. modellata sul fr. coup de foudre), v. colpo, n. 3 e. Anche per indicare furore, minaccia, manifestazioni di risentimento e sim.: lanciava fulmini con lo sguardo; i suoi occhi mandavano fuoco e fulmini; i f. papali o della Chiesa o del Vaticano, la scomunica. 3. In araldica, figura costituita da un fascio di fiamme, montanti e cadenti, con quattro dardi a linee spezzate in croce di s. Andrea.