functional food
loc. s.le m. Cibo funzionale: gli alimenti, perlopiù geneticamente modificati, che soddisfano i bisogni di una sana alimentazione, favorendo il benessere dell’organismo e contrastandone i processi degenerativi. ◆ In pratica, [l’uomo del Duemila] potrà vivere più a lungo, in perfetta forma psicofisica. Tutto questo grazie a uova «anti-colesterolo», cappuccini superproteici e riso «anti-osteoporosi». Sarà vero? O è solo una promessa dell’industria per mettere in commercio nuovi alimenti, i functional food (alimenti funzionali), con le loro ipotetiche proprietà salutistiche? Certo è che questa promessa ha già convinto molti, specie negli Stati Uniti e in Giappone. (Cristina Mazzantini, Corriere della sera, 20 settembre 1998, Corriere Salute, p. 25) • Dopo le scatolette, i liofilizzati ed i cibi surgelati, sulle tavole degli italiani ora arriva il «functional food». Nuovi alimenti che vanno dagli spaghetti antiossidanti alle olive con i batteri probiotici, considerati dagli esperti una vera e propria nuova «arma naturale» contro malattie come il diabete, l’obesità o i disturbi cardiovascolari. […] «Il “functional food” -- dice il ricercatore [Alfonso Siani] -- è a base di alimenti del tutto comuni ed in alcuni casi già in vendita nei supermercati. Vale per tutti l’esempio dello yogourt arricchito di colture vive di microrganismi». (Messaggero, 3 maggio 2004, p. 17, Cronache Italiane) • Cosa debba intendersi poi per vita virtuosa varia sensibilmente da individuo a individuo perché ognuno si costruisce un proprio personale palinsesto salutista. Estremamente variegato: un’alimentazione vegetariana, i cibi biologici, i functional foods (cibi naturali arricchiti), gli integratori, forme anche consumistiche di farmaci tradizionali, l’agopuntura, lo shiatzu e via dicendo. (Repubblica, 17 settembre 2007, Affari & Finanza, p. 12).
Espressione ingl. composta dall’agg. functional (‘funzionale’) e dal s. food (‘cibo, alimento’).
V. anche cibo funzionale, nutraceutico.