funk
〈fḁṅk〉 s. ingl. (propr. «paura, timore; stato depressivo»), usato in ital. al masch. o in funzione di agg. – Termine che, nella seconda metà degli anni ’50 del Novecento, ha indicato (anche nella forma dell’agg. funky) uno stile jazzistico caratterizzato da uno stato d’animo di profonda tristezza e da un’espressività rude e aspra. Dal linguaggio del jazz è passato poi a designare un carattere dell’arte americana (funk art), diffusasi negli anni ’60 spec. in California, che si esprimeva soprattutto attraverso sculture in cui prevaleva l’uso di materiali poveri, impiegati in combinazioni policrome, con un gusto ironico e antiaccademico.