furbo
agg. e s. m. (f. -a) [voce di origine gergale, di provenienza ignota]. – Accorto nel fare il proprio tornaconto, nell’evitare di cadere in inganni e tranelli e nel cavarsela da situazioni imbrogliate o pericolose; astuto, scaltro: un uomo f.; un commerciante molto f.; sei stato f. ad accorgertene subito!; per estens., riferito all’aspetto, al modo di agire: che aria f.!; è una trovata veramente f.; occhi f., vivaci e maliziosi; spesso come sost.: non fare tanto il f., o la f., con me!; un f. matricolato, di prim’ordine, di tre cotte. In origine, furfante, imbroglione, ladro, vagabondo (anche come sost.), o che è proprio di ladri, vagabondi, malviventi; e lingua f. fu altra denominazione del gergo furbesco. ◆ Dim. furbétto (v.), furbacchiòlo; accr. furbacchióne (v.), furbóne; pegg. furbàccio. ◆ Avv. furbaménte, in modo furbo, da persona furba: sottrarsi furbamente al controllo; sorridere, ammiccare furbamente.