gadgettato
p. pass. e agg. (iron.) Pieno di gadget, di oggetti curiosi e inutili. ◆ «Non consegnarci in tempo utile il prodotto – denunciano [i giornalai] – equivale a lasciare invendute un grande numero di copie di quotidiani o riviste ‘‘gadgettate’’». A giudizio dei rivenditori, i giornali non si acquistano «per mancanza di tempo e di voglia di leggere, per il denaro che scarseggia, per la macroscopica offerta di testate similari che disorienta». (Giacomo Galeazzi, Stampa, 19 ottobre 2002, p. 6, Interno) • Certo, lo sappiamo, Dalì alla fine s’è maritato non tanto con l’algida Gala ma con il cattivo gusto più sfrontato delle sue fantasie molleggianti e gadgettate, ha riempito il mondo di perfidi multipli di sculture oniricheggianti da aste televisive (nemmeno sue: diciamo che ha colpevolmente acconsentito) ha firmato litografie in bianco come assegni postadatati, si è sdato sino ad inorgoglirsi d’avere accanto una mezza icona come Amanda Lear. (Marco Vallora, Stampa, 11 maggio 2004, p. 29, Società e Cultura).
Derivato dal s. m. inv. gadget, di origine ingl., con l’aggiunta del suffisso -ato.
Già attestato nella Stampa del 21 giugno 1997, p. 26, Spettacoli.