galoppo
galòppo (ant. gualòppo) s. m. [der. di galoppare]. – 1. a. Nell’ippica, una delle andature naturali, tipica dei purosangue, effettuata in tre tempi (prima un posteriore, quindi il bipede diagonale della stessa parte, infine l’altro anteriore), con tempo di sospensione notevolmente più lungo del tempo di appoggio sul terreno; è l’andatura più veloce del cavallo, che può toccare i 60 km all’ora nelle corse al g. (dette spesso anche, ellitticamente, galoppo), corse piane o a ostacoli, effettuate su terreni erbosi e su tracciati di pista generalmente a foggia di otto, che permettono le prove su lunghe distanze e sulle siepi. Locuzioni: andare di g., a gran g.; partire al g.; mettere il cavallo al galoppo. b. Per estens., riferito a persone (e per lo più in tono scherz.), andatura rapida, passo veloce, di corsa o in gran fretta, nella locuz. di galoppo (meno com. al g.): scappò via di g.; vattene, e di g.!; Io non ti verrò dietro di gualoppo (Dante); «Misericordia!» grida anche Agnese; e di g. dietro l’altra (Manzoni); anche fig., di qualsiasi azione o procedimento rapido: bisogna andare di g. per terminare il lavoro in tempo. 2. Specie di danza, più nota con il nome fr. galop (v.). 3. In medicina, ritmo di g., speciale ritmo a tre tempi che ricorda appunto il galoppo di un cavallo, e che si ascolta (e talora anche si palpa) alla regione precordiale in certi casi di insufficienza miocardica, in corso di malattie infettive acute, ecc. 4. Nella tecnica dei trasporti ferroviarî, con riferimento alla locomotiva, sinon. di beccheggio.