gambero
gàmbero s. m. [lat. cammărus, lat. tardo cambărus, dal gr. κάμμαρος]. – 1. Nome comune di varie specie di crostacei decapodi macruri, che vivono sia in acqua dolce sia in mare. In partic.: gambero di fiume (lat. scient. Astacus astacus), della famiglia astacidi (o potamobidi), attivamente pescato, dal corpo allungato, robusto, lungo 15 e più cm, con tegumento calcificato, scudo convesso e addome bene sviluppato; gambero di mare (o lupicante o astice), della famiglia degli omaridi (Homarus vulgaris), distinto dal gambero di fiume per le maggiori dimensioni, che abita i fondi rocciosi ed è oggetto di pesca per le carni pregiate; g. imperiale, altro nome dello spannocchio. Con lo stesso nome (o con il diminutivo gamberetto) si indicano comunemente altre specie appartenenti a generi diversi. 2. Come termine di similitudini: essere, diventare rosso come un g., arrossire improvvisamente e violentemente (assumendo il colore del crostaceo dopo cotto); fare come i g., camminare all’indietro, retrocedere, ma per lo più fig., di chi non fa alcun progresso in uno studio, in un’attività, di alunno che ottenga a scuola voti sempre più bassi e sim. 3. fig. Nel linguaggio dei tipografi, sinon. di lasciatura. ◆ Dim. gamberétto (v.), gamberèllo (v.); accr. gamberóne (v. gamberone1).