gastro-chimica
gastrochimica (gastro-chimica), s. f. Tendenza gastronomica basata sull’esaltazione degli elementi e dei sapori costitutivi delle vivande. ◆ «Oggi esistono due scuole di pensiero nel mondo, Italia inclusa», spiega lo chef [Mario Batali], che ha appena ricevuto le ambite due stelle Michelin per il suo ultimo ristorante newyorchese, […] «La prima si rifà alla tradizione, tramandata da madre in figlio e da padre in figlia. La seconda alla gastro-chimica e considera lo chef un artista, il cui ruolo è come quello degli stilisti: creare trend sempre nuovi, perché i trend passano velocemente di moda». (Alessandra Farkas, Corriere della sera, 12 ottobre 2007, p. 31, Cronache) • Gli ospiti hanno definito «un’apoteosi dell’itinerario» la sosta in Monferrato. Testimonial Lamberto Sposini che ha detto: «Queste manifestazioni danno il senso del Paese reale, con le sue preoccupazioni e le sue aspirazioni, quasi come il sale della vita. Il tartufo è un vaccino, un antidoto alla gastrochimica e alla cucina molecolare. Mettiamo le nonne ai fornelli. Il loro patrimonio di conoscenza e cultura è inestimabile». (Giuliana Scagliotti, Stampa, 19 novembre 2007, Alessandria, p. 61).
Composto dal confisso gastro- aggiunto al s. f. chimica.