gastrocritico
s. m. Esperto di gastronomia. ◆ Cheese, sorridi, ridi di gusto, formaggio italiano. Eri il cibo dei poveri, solo trent’anni fa, proteine e grassi a buon mercato da infilare tra due fette di pane per nutrire contadini e muratori senza problemi di linea. Adesso frequenti le tavole dei più raffinati ristoranti del pianeta e, alla faccia dei dietologi, sei l’ultima moda alimentare negli States e in Australia. Costi più del filetto, decine di migliaia di lire per un chilo di Bettelmatt (una raffinatissima toma della Val Formazza, adorata dal gastrocritico Edoardo Raspelli), per certi Parmigiani invecchiati, per il Caciocavallo Podalico. (Leonardo Bizzarro e Marco Trabucco, Repubblica, 16 settembre 1999, p. 26, Cronaca) • Va vista con grande favore […] la campagna sulla trasparenza della filiera e sulla qualità dei prodotti nostrani condotta a Imperia con una serie di iniziative lodevoli dove si riprende la formula delle tre T cara al «gastrocritico» Edoardo Raspelli, vale a dire Terra, Tradizione e Territorio. (Maurizio Vezzaro, Stampa, 26 aprile 2005, Imperia, p. 43).
Composto dal confisso gastro- aggiunto al s. m. critico.
Già attestato nella Stampa dell’8 gennaio 1993, p. 20 (Sandro Doglio).