gatta2
gatta2 s. f. [lat. tardo catta]. – 1. Propr., la femmina del gatto: la g. stava allattando i suoi piccoli; una g. siamese; la g. frettolosa fece i gattini ciechi, modo prov., le cose fatte in fretta riescono per lo più male. Nella lingua antica, e ancor oggi nell’uso di alcune regioni, indica non la femmina soltanto, ma l’animale in genere senza distinzione di sesso; con questa accezione più generica, entra anche in parecchi prov. e locuzioni: tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino, chi s’arrischia troppo in cose illecite, prima o poi viene scoperto; g. ci cova!, c’è qualcosa sotto (quando si suppone che si parli o si agisca con intenzioni nascoste); essere una g. morta, fare la g. morta (v. gattamorta); prendere o pigliare una g. (o certe g.) da (o a) pelare , mettersi in un’impresa difficile, assumersi impegni fastidiosi senza esserci obbligato e senza adeguato tornaconto; g. cieca (region. g. orba), gioco fanciullesco, più noto come mosca cieca. 2. Nome con cui sulle coste dell’Adriatico sono indicati diversi pesci, tra cui il gattuccio, il gattopardo e alcune bavose. 3. Nome dato in alcune regioni dell’Italia settentr. al baco da seta. 4. In veterinaria, per lo più al plur. gatte, i rigonfiamenti che si manifestano nel cavallo nelle parti laterali, posteriori e superiori del nodello, dovuti a infiammazione delle capsule sinoviali. 5. In botanica, erba gatta, sinon. di gattaia. ◆ Dim. gattina; accr. gattóna; pegg. gattàccia.