gattita
gattità s. f. L'essenza del gatto, nelle qualità che gli vengono attribuite da sempre, come indipendenza, eleganza, misteriosità. ◆ [...] ma da solo la notte lotta nelle tenebre, / rischia con i suoi dèmoni e si slancia / fuori al mattino per un bagno / di luce, come un guerriero sfinito // o un bambino – punta uccelli che mai / prenderà; cerca il cibo, si appisola, si / spulcia: cura la sua faticosa gattità. (Gianfranco Palmery, Mitologie, p. 24, Il Labirinto, 1981) • È molto più gatto lui di lui... / Ma la gattità che cos'è? E dove / dovremo volteggiare per raggiungerla? (Dario Bellezza, Io, Mondadori, 1983) • Omaggi cui loro, i gatti, hanno risposto con miagolii di compunta soddisfazione. Ma, siccome nessuno ha ancora pensato di allestire sale da concerto su misura, o tantomeno invitarli a mettere la coda su un palco della Scala, ecco che a riparare al misfatto di lesa gattità arrivano i giapponesi. Che, giusto in tempo per Natale, lanciano sul mercato compact disc per gatti stressati. (Giuseppina Manin, Corriere della sera, 27 novembre 1992, p. 37) • Il gatto Ignazio, almeno, avrebbe reagito così, se la sarebbe legata al dito. Mi aveva abituata a rigare dritto. A rispettare Sua Gattità. Accarezzarlo quando pareva a me? Nemmeno per sogno, non sono un peluche, mi comunicava fulminandomi con lo sguardo un po' sinistramente somigliante a quello del gatto Lucifero delle sorellastre di Cenerentola. (Vivian Lamarque, Corriere della sera, 10 febbraio 2013, p. 17).
Derivato dal s. m.. gatto con l'aggiunta del suffisso -ità.