gatto
s. m. [lat. tardo cattus, forse voce celtica]. – 1. (f. -a) a. Mammifero domestico tra i più noti e diffusi, appartenente al genere Felis della famiglia felidi, detto anche g. domestico per distinguerlo da altre specie affini; dotato di straordinaria agilità, ha corpo snello, di piccola o media statura, con pelame a colori varî e più o meno lungo a seconda delle diverse razze (g. soriano, g. siamese e spec. il g. persiano e il g. d’Angora), unghie retrattili, e si tiene in casa come animale da compagnia e per la cattura dei topi. È generalmente assunto come termine di paragone per la sua agilità e per le caratteristiche d’impenetrabilità e tendenza al furto che tradizionalmente gli si attribuiscono: essere agile, muoversi, saltare come un g.; sornione, infido, ladro come un gatto. Locuzioni: vederci al buio come i g.; giocare con qualcuno come il g. col topo, provare compiacimento nel ritardare il momento di colpirlo, sapendo che non ha scampo; essere come cane e gatto, vivere come cani e gatti, di persone che litigano continuamente, che sono in continua discordia; c’erano quattro g., pochissime persone; avere sette vite come un g., con allusione alle elevate doti di sopravvivenza e di resistenza agli infortunî che il fisico dei gatti dimostra; quando il g. (o la gatta) manca i topi ballano, in assenza dei superiori, i dipendenti ne approfittano. b. Con partic. specificazioni, è nome di altre specie del genere Felis, tra le quali il g. viverrino (lat. scient. Felis viverrina), il g. del Bengala (F. bengalensis), che vivono in paesi dell’Asia orient. e merid., e il g. dorato (F. aurata) dell’Africa equatoriale; specie selvatiche sono – oltre al g. selvatico propriam. detto (F. silvestris), di dimensioni maggiori del gatto domestico, con coda lunga e pelo grigio – il g. delle Pampas (F. colocolo), il g. delle steppe dell’Asia (F. manul), e il g. africano (F. nigripes) dell’Africa meridionale. c. Al plur., gatti, nome esteso talora a indicare complessivamente la famiglia dei felidi. 2. a. Nome con cui sulle coste adriatiche è indicato il pesce gattuccio (anche al femm., gatta). b. Pesce gatto, pesce della famiglia ittaluridi (lat. scient. Ictalurus nebulosus), diffuso nelle acque dolci nordamericane, oggi importato anche in Europa, non ricercato per l’alimentazione: ha corpo robusto, lungo non più di 50 cm, testa massiccia, armata di molti denti, in vicinanza della quale sono impiantati otto lunghi barbigli; le pinne pettorali e la pinna dorsale hanno ciascuna una forte spina connessa con ghiandole velenose. 3. Uccello gatto, uccello passeraceo della famiglia mimidi (Dumetella carolinensis), del Canada merid., Stati Uniti e America Centr., con piumaggio di color bruno lavagna, capo nero e sottocoda bruno castano. 4. Uno dei nomi region. del pioppo bianco (v. gattice, anche per la spiegazione dell’origine del nome). 5. a. Sinon., poco com., di berta (o battipalo); più propriam. il maglio della berta. b. Asta di legno con in cima una stella metallica a tre punte, che un tempo s’introduceva nell’anima delle bocche da fuoco per verificare se vi fossero delle scalfitture. c. Nell’antica arte militare, specie di ariete destinato a demolire le mura; generalmente aveva una copertura di protezione dei serventi ed era usato in ausilio agli arieti veri e proprî dopo che questi avevano aperta la breccia. d. Gatto a nove code, specie di frusta con nove strisce di cuoio, con cui un tempo in Inghilterra si percoteva il dorso nudo dei delinquenti; lo stesso nome ha indicato anche lo knut. e. Gatto delle nevi, speciale veicolo cingolato usato per trasportare persone su neve o ghiaccio, o per battere le piste sui campi di sci. 6. In marina: a. Tipo di nave medievale, analogo al flauto. b. Buco del g., nell’attrezzatura navale, il passaggio praticato nelle coffe degli alberi, per accedervi. c. A barba di gatto, locuz. che designa il modo di affondare le ancore a prora, con le catene che divergono di un angolo da 90° a 120°, quando la nave viene ormeggiata «in andana». 7. Sciopero a g. selvaggio, espressione ricalcata sull’ingl. wildcat strike, con cui viene comunem. indicato un tipo di sciopero attuato da singoli gruppi, in modo improvviso e sporadico, non preavvertito e non programmato né controllato dalle organizzazioni sindacali. ◆ Dim. gattino (nell’uso fam. di varie regioni, fare i gattini, vomitare); spreg. gattùccio (anche dim. ma con sign. speciali: v. gattuccio); accr. gattóne; pegg. gattàccio, gattonàccio. TAV.