gaytudine
s. f. L’essere gay. ◆ il Movimento gay italiano era più un’idea, che un’organizzazione compatta. Un atto di volontà, più che una necessità. Perchè in un paese come il nostro, dove pur si bollava la gaytudine come malattia, non c’erano leggi anti omosessuali. (Maria Stella Conte, Repubblica, 3 luglio 2000, p. 12) • Risorge lo sciupafemmine, il ganzissimo ferormonico, il testosteronico che fa secche le donne al primo sguardo. È macho oppure hippy, colorato o tenebroso, un po’ rasta o floreal-hippy. Spesso nostalgico degli Anni 60: un vero regalo dopo periodi di sgorbietti e gaytudini. (Paola Pisa, Messaggero, 30 giugno 2005, p. 14, Cronache).
Derivato dal s. m. inv. gay, di origine ingl., con l’aggiunta del suffisso -itudine.