gematria
gematrìa s. f. [dall’ebr. gīmatrīyā, adattam. del gr. γεωμετρία «geometria»]. – Termine con cui è stata indicata una tecnica cabalistica cui facevano ricorso, a scopo crittografico, alcuni antichi scrittori e di cui si hanno esempi nella letteratura apocalittica giudaico-cristiana: consisteva nel sostituire al nome, per lo più di persona, un numero ottenuto sommando i valori numerici usualmente attribuiti (presso popoli che, come gli Ebrei e i Greci, non avevano numeri e li indicavano mediante lettere dell’alfabeto) alle singole lettere componenti il nome stesso. Così, per es., nel libro I, 326-330, degli Oracoli sibillini, il nome di Gesù, in greco ᾿Ιησοῦς, è sostituito dal numero 888 (che è appunto la somma dei valori delle lettere ι = 10, η = 8, σ = 200, ο = 70, υ = 400, σ[ς] = 200); altro noto esempio è il numero 666, che secondo alcune non sicure interpretazioni, alluderebbe a Nerone nell’Apocalisse di Giovanni, 13, 18: «Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia: è infatti un numero d’uomo e il suo numero è seicentosessantasei».