gender swap
loc. s.le m. inv. Cambio di genere, di identità. ◆ arriva anche in Italia un programma tv che consente di cambiare identità. Si chiama non casualmente «Frankenstein», inizia oggi in seconda serata su Italia Uno e lo presenterà Fabio Canino, uno dei pochi capaci per la sua abilità di garantirgli successo anche a scatola chiusa. Chi si intende di tivù definisce questo tipo di show come «gender swap» e sa che negli States va per la maggiore: grazie a un meticoloso lavoro di trucco, realizzato con favolose tecniche di make up, i protagonisti riescono a cambiare completamente identità e a vivere per un giorno in un corpo diverso, naturalmente filmati passo a passo dalle telecamere. (P. G., Giornale, 27 marzo 2006, p. 25, Spettacoli) • Frankenstein appartiene a quel nuovo genere che gli americani chiamano «gender swap» (cambio di identità) e che permette a una persona di tramutarsi in un nuovo personaggio, di assumere una personalità che non le appartiene. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 29 marzo 2006, p. 49, Spettacoli) • A sentir dire che era il primo «Gender Swap» in tv o a leggere di un programma in cui per l’ennesima volta qualcuno si trasformava in qualcun altro e tirava uno scherzo a terzi, c’era da scappare a gambe levate. Ma alla fine «Frankenstein» non era nulla di drammatico, (Antonio Dipollina, Repubblica, 29 marzo 2006, p. 61, Spettacoli).
Espressione ingl. composta dai s. gender (‘genere, sesso’) e swap (‘cambio’).