Generazione Z
(generazione Z, generazione z) loc. s.le f. Nel linguaggio giornalistico, la generazione dei nativi digitali, nati tra il 1997 e il 2012. ♦ Per loro c'è la linea Originals: i classici del brand con più twist. Lo spazio della sperimentazione è rappresentato dalla linea Research con i piumini nello stesso nylon giapponese con cui si fanno i sacchi a pelo per le spedizioni in Himalaya: leggerissimo e caldissimo. Ai ragazzini (noi boomers chiamiamo così la generazione Z) è riservata Originals by Originals, la linea con il logo ingigantito, i colori pazzeschi, la vocazione ecofriendly nei tessuti, nelle imbottiture (sempre meno piuma d'oca e sempre più ovatte) e perfino nei criteri produttivi. (Daniela Fedi, Giornale.it, 15 giugno 2018, Politica) • A dimostrazione del fatto che non sia una questione relegata a oscuri angoli di internet, nei giorni scorsi l’espressione è stata usata dalla deputata neozelandese Chlöe Swarbrick in risposta a un collega che aveva provato a interromperla durante un suo intervento su una questione ambientale. Swarbrick ha 25 anni ed è quindi una millennial (nata tra l’inizio degli anni Ottanta e la metà dei Novanta), ma “ok boomer” è nato tra i membri della generazione successiva, la cosiddetta Generazione Z, che comprende gli adolescenti, e, grossomodo, i giovani sotto ai 25 anni. Una fascia demografica che, insieme ai millennial, ha vissuto buona parte della propria vita, o perlomeno della propria vita adulta, dopo la crisi economica del 2008 e nel pieno della crisi climatica. (Post.it, 6 novembre 2019, Internet) • Un’età simbolica di una generazione – quella che i media chiamano generazione z dei «nativi digitali» racchiudendo in una formula ciò che necessariamente sfugge alle categorie – di un modo nuovo e allo stesso tempo universale di vivere il mondo e, per chi ha l’età di Kevin e della sua fidanzata Miryam, di farne giorno per giorno la scoperta. (Giovanna Branca, Manifesto.it, 19 settembre 2020, Visioni).
Dall’espressione ingl. Generation Z (‘generazione z’), come elemento finale di una sequenza di presunte classi anagrafiche marcate dalle lettere X e Y, in realtà tutte denominazioni di tipo giornalistico o proprie del marketing.