gentleman
〈ǧèntlmën〉 s. m., ingl. [comp. di gentle «gentile» e man «uomo», sul modello del fr. ant. gentilz hom, mod. gentilhomme] (pl. gentlemen 〈id.〉). – 1. Epiteto che nel passato indicò i cittadini inglesi di nascita nobile o anche di nobiltà acquisita, e chi era autorizzato a portare armi, anche se non nobile; talora riferito più genericam. a persona di educazione, aspetto e modi distinti, senza precisa definizione di rango. Oggi ha sign. equivalente all’ital. gentiluomo, ed è riferito a chi, nell’insieme del suo comportamento, ha tratti signorili e perfettamente corretti; con questo senso, è termine noto e usato anche in altri paesi. 2. Nel linguaggio sport., chi partecipa a una competizione ippica per semplice diletto, senza essere professionista. In partic.: gentleman-driver 〈... dràivë〉 (propr. «gentiluomo guidatore»), colui che, non essendo professionista, guida i cavalli al trotto; gentleman-rider 〈... ràidë〉 (abbrev. G. R.; propr. «gentiluomo cavalcatore»), fantino non professionista che partecipa ordinariamente a corse a ostacoli (per dilettanti).