georadar
s. m. inv. Radar sensibile alle onde elettromagnetiche riflesse dal sottosuolo terrestre, che permette di rilevare le differenti stratificazioni accumulatesi in profondità. ◆ «In perfetto accordo con la Soprintendenza archeologica e con la direzione regionale – aggiunge l’architetto [Maurizio Galletti] –, stiamo portando avanti un’azione di monitoraggio dei 17 obelischi antichi presenti a Roma. I nuovi strumenti scientifici ci permettono di studiarli a fondo e di programmare gli interventi di tutela». Per scandagliare con i georadar e la termografia le 230 tonnellate di granito rosso del tempio di Amon a Tebe, ci vorrà circa un anno di tempo, quanto c’è voluto per l’obelisco di piazza del Popolo. (Carlo Alberto Bucci, Repubblica, 30 marzo 2006, Roma, p. I) • [Sabrina] Minardi dice che lì fu tenuta prigioniera Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno ’83. Durante l’interrogatorio ha descritto con dovizia di particolari il vasto e intricato dedalo di cunicoli che da quello stabile si dipana per centinaia di metri sotto la zona del Gianicolo. Gli esperti della polizia scientifica l’hanno ispezionato per sei ore, usando il luminol, un «georadar», macchina in grado di individuare cavità nascoste sotto il manto stradale, e i metaldetector. (Fulvio Milone, Stampa, 27 giugno 2008, p. 19, Cronache Italiane).
Composto dal confisso geo- aggiunto al s. m. inv radar, di origine ingl.
Già attestato nella Repubblica del 23 agosto 1992, p. 31, Cultura (Roberto Bianchin).