getto /'dʒɛt:o/ (ant. e poet. gitto) s. m. [der. di gettare]. - 1. [atto del gettare: il g. di una pietra, di coriandoli] ≈ (non com.) gettata, lancio, tiro, [spec. se ripetuto] (non com.) gettito. 2. (estens.) [il fuoriuscire di un liquido o di un gas e, anche, la materia stessa che fuoriesce: è stato investito da un g. d'acqua bollente] ≈ fiotto, flusso, sgorgo, spruzzo, [di sangue] sbocco, [spec. di un liquido organico da una cavità dell'organismo] versamento, [spec. di acqua da una fontana e sim.] zampillo. ▲ Locuz. prep. (con uso fig.): a getto continuo [senza interruzione alcuna: lavorare a g. continuo] ≈ continuamente, incessantemente, ininterrottamente, senza sosta (o tregua). ↔ di tanto in tanto, saltuariamente, sporadicamente; di getto [di primo impulso, con rapidità e sim.: una canzone composta di g.] ≈ a braccio, celermente, in fretta (e furia), in un batter d'occhio (o di ciglia), rapidamente, speditamente, velocemente. ↔ adagio, lentamente, meditatamente, piano piano. 3. (bot.) [pianta, ramo, ecc., nelle prime fasi dello sviluppo da un seme] ≈ [→ GERMOGLIO (1)]. 4. (edil.) [massa di gesso, calcestruzzo e sim., colata in apposite forme] ≈ [→ GETTATA (2)]. [⍈ LANCIARE]