ghiotto /'gjot:o/ agg. [lat. tardo gluttus, affine a gluttire "inghiottire"]. - 1. a. [che ama mangiare in abbondanza, con la prep. di o assol.: essere g. di dolciumi; un bambino molto g.] ≈ avido, goloso, ingordo, [con uso assol.] (non com.) leccardo, [con uso assol.] (ant.) lurco, [con uso assol.] vorace. b. (fig.) [che manifesta un interesse smodato per qualcosa, con la prep. di: essere g. di pettegolezzi, di letture amene, di film gialli] ≈ avido, (lett.) bramoso, desideroso, ingordo, smanioso, voglioso. ‖ affamato, assetato. ↔ disinteressato (a), indifferente (a). 2. a. [assol., di cibo e sim., che fa venire il desiderio di gustarlo tanto è buono: g. vivande; un boccone g.] ≈ appetitoso, gustoso, stuzzicante. ↑ prelibato, squisito. ↔ disgustoso, nauseabondo, nauseante, repellente, ripugnante, rivoltante, schifoso, stomachevole. b. (fig.) [assol., di fatto, avvenimento e sim., che suscitano curiosità, interesse, ecc.: un libro, una notizia g.] ≈ allettante, caldo, interessante, invitante, stimolante, stuzzicante. ↔ banale, scialbo, scontato. ↑ insignificante, insulso.