giallo
agg. e s. m. [dal fr. ant. jalne, che è il lat. galbĭnus, der. di galbus «verde, giallo»]. – 1. a. agg. e s. m. Uno dei sette colori fondamentali, o colori dell’iride, compreso tra l’aranciato e il verde (è tipico, per es., della buccia del limone), variamente determinato nell’uso comune, nella pittura, nella moda e nel commercio, mediante similitudini o dal nome della sostanza da cui è ricavata la materia colorante: g. limone, g. oro e g. dorato, g. zafferano, g. canarino, g. paglierino, g. cromo, ecc. Più genericam., e come s. m.: un g. intenso, un g. carico, un g. tenue, sbiadito, smorto; tingere in g., dipingere, verniciare di g.; il g. è di moda quest’anno. b. agg. Che è di colore giallo: fiori g., foglie g.; una camicetta g. e marrone; maglia g., la maglia indossata dal corridore ciclista primo in classifica nel Giro di Francia; in guanti g. (per l’uso fig., v. guanto, n. 1 d); il merlo dal becco g.; metallo g., l’oro, soprattutto in quanto ridotto a monete (anche, oro g., in contrapp. all’oro bianco, cioè alle leghe di oro con palladio, argento, nichel, zinco, ecc.); farina g., la farina di granturco; bandiera g., issata dalle navi in contumacia, quando vi siano o si sospetta che vi siano a bordo casi di malattia infettiva; per ambra g., ocra g., e terra g., v. i singoli sostantivi. Riferito al colorito della pelle, soprattutto del viso, pallido, smorto, per poca salute, per indisposizione o per altro motivo: aveva una faccia g., sparuta; era g. in viso come un limone; diventò g. dalla bile; era g. per l’invidia; per estens., mal giallo, l’itterizia. 2. Locuzioni partic.: a. Razza g., nelle vecchie classificazioni antropologiche, e tuttora nell’uso com., la razza mongoloide; analogam., nel linguaggio fam., i gialli, le popolazioni appartenenti a questa razza. b. Febbre g., malattia tropicale, provocata da un virus inoculato all’uomo da una zanzara (Aedes aegypti), che si presenta di solito come una grave epatite infettiva acuta, accompagnata da febbre. c. Legno g., il legno fornito da un albero delle moracee (Chlorophora tinctoria), di color giallo bruno, da cui si preparano estratti per tintoria. d. Erba g. o giallina, altro nome region. dell’erba guada. e. Pagine g., titolo usuale di un elenco telefonico in cui gli abbonati sono suddivisi a seconda dell’attività esercitata, per il colore delle pagine e della copertina e come calco dell’ingl. yellow pages. 3. Locuzioni fig.: a. Libro o romanzo g., tipo di romanzo poliziesco assai diffuso (così chiamato in Italia a partire dagli anni ’30 perché di solito pubblicato con copertina gialla), che tiene desto l’interesse del lettore con la narrazione di misteriosi delitti e di vicende impreviste, sensazionali; analogam., racconto g., dramma g., film giallo. Nell’uno e nell’altro sign., è molto frequente anche come s. m.: sto leggendo un g.; è un divoratore di gialli; è in proiezione un g., ecc.; talora con riferimento al «genere»: un racconto avventuroso, con un pizzico di g., e sim. (v. anche giallorosa, n. 1). Per traslato, con riferimento a eventi della vita reale avvolti dal mistero: siamo in presenza di un g., di un vero g.; sulle prime, si era pensato a un delitto, ma il g. si è presto risolto; spec. nei titoli dei giornali: il g. di via Poma, il g. del mercato rionale, il g. dell’autostrada, ecc. b. Pericolo g., espressione (che traduce quella ted. gelbe Gefahr, attribuita all’imperatore Guglielmo II al tempo della lega europea contro la Cina, 1900) con cui si è indicato il timore da parte del mondo occidentale di un risveglio e di una preponderanza economico-politica dei popoli di razza mongolica, della Cina e del Giappone. c. Stampa g., denominazione usata dapprima negli Stati Uniti d’America (ingl. yellow press) per indicare i giornali che sostenevano la campagna contro il pericolo giallo, poi in genere la stampa belligerante e nazionalista; con sign. estens., giornalismo scandalistico, che diffonde notizie tendenziose speculando sulla commozione popolare. d. Sindacati g., corporazioni g., associazioni operaie che, rispettivamente in Francia (fr. syndicat jaune) e in Germania (ted. gelbe Gewerkschaft), si costituirono nei primi decennî del sec. 20° in opposizione alle associazioni «rosse» dei socialisti. Nello stesso periodo, erano detti gialli in Romagna gli aderenti alle leghe repubblicane in lotta con i rossi, cioè con i socialisti. L’espressione sindacato g. è talora ripetuta anche oggi nella polemica politico-sindacale per indicare un sindacato che si ritiene ossequente al padronato o addirittura manovrato da questo. 4. s. m. a. Sostanza gialla: il g. dell’uovo, il tuorlo; in genere, ogni materia, vegetale o minerale, che serve a colorare, a tingere, a dipingere in giallo: questo verde è troppo carico, aggiungi un po’ di giallo. In partic., in chimica, nome di alcune sostanze, organiche e inorganiche, naturali e artificiali, usate come pigmenti per la preparazione di pitture, come, per es., il g. di cadmio, o g. brillante (solfuro di cadmio), il g. di cobalto (nitrito doppio di cobalto e potassio), il g. di cromo (cromato di piombo), il g. di Napoli, o g. di antimonio (antimoniato di piombo), il g. di zinco (cromato basico di zinco), ecc., o come coloranti artificiali nella tintura di fibre tessili, quali il g. antracene, il g. di alizarina (appartenenti alla classe dei diazocomposti), il g. indantrene e altri coloranti derivati dall’antrachinone; g. minerale, ossicloruro di piombo, usato, spec. in passato, come pigmento. b. Nome di alcune varietà di marmo: g. antico, di colore dal giallo livido all’aranciato, uniforme e variegato, corrispondente al marmo numidicum e libycum dei Romani, e anche sinon. di broccatello di Siena; g. di Segesta, marmo giallo con dendriti nere proveniente da Calatafimi; g. di Siena, marmo a grana fine compatta proveniente dalla Montagnola Senese. ◆ Dim. giallino: ti piaceva spaccare i ricci appena pescati e mangiarne l’interno giallino in barca, sotto il sole (Raffaele La Capria); giallétto (come s. m., gialletti, panini dolci di farina gialla con l’uva passa, in uso nel Veneto), giallolino (come s. m., altro nome del giallo di Napoli); spreg. giallùccio; accr. giallóne (v. giallone1 e giallóna f.); pegg. giallàccio.