ginocchio /dʒi'nɔk:jo/ s. m. [lat. genŭcŭlum per il class. genĭcŭlum, dim. di genu "ginocchio"] (pl. -chi, e con valore collettivo, nel sign. proprio, le ginocchia). - (anat.) [regione dell'arto inferiore in cui la gamba si articola con la coscia] ● Espressioni (con uso fig.): fare venire il latte alle ginocchia (a qualcuno) → □; mettere in ginocchio → □; mettersi in ginocchio → □. ▲ Locuz. prep.: in ginocchio [con le ginocchia piegate a terra: stare in g.] ≈ ginocchioni. □ fare venire il latte alle ginocchia (a qualcuno) ≈ annoiare (ø), far venire la barba, infastidire (ø), (fam.) seccare (ø), stufare (ø), (lett.) tediare (ø). ↑ estenuare (ø), snervare (ø). ↔ interessare (ø), (fam.) prendere (ø). ↑ appassionare (ø), avvincere (ø), entusiasmare (ø). □ mettere in ginocchio [avere il sopravvento su qualcuno in una sfida, un combattimento e sim.: mettere in g. il nemico] ≈ avere la meglio (su), battere, sconfiggere, sopraffare, vincere. ↔ arrendersi (a), [con uso assol.] capitolare. ↑ soccombere (a). □ mettersi in ginocchio 1. [abbassarsi piegandosi sulle ginocchia, per lo più per pregare, meditare e sim.] ≈ (non com.) genuflettersi, inginocchiarsi. ↔ alzarsi, mettersi in piedi, (fam.) tirarsi su. 2. (fig.) [fare atto di sottomissione, cedere alla volontà altrui e sim.] ≈ abbassarsi, assoggettarsi, piegarsi. ↑ prosternarsi, prostrarsi, sottomettersi, umiliarsi.