giostrare
(ant. anche giostare) v. intr. [dal fr. ant. joster, provenz. jostar, che è il lat. pop. *iuxtare, der. di iuxta «presso»] (io giòstro, ecc.; aus. avere). – 1. ant. a. Prendere parte a una giostra, armeggiare con lancia a cavallo: acciò che egli l’amor di lei acquistar potesse, giostrava, armeggiava, faceva feste (Boccaccio). b. estens. Combattere in scaramucce o in singolar tenzone, contrastare; anche fig.: Ma con questo pensier un altro giostra (Petrarca); non ho voglia di g. con voi. Con uso fig., in contesti scherz. allusivi, impegnarsi in battaglie d’amore, in giochi erotici: mio marito ... voleva la casa libera per potere g. a suo modo (Machiavelli). 2. Andare qua e là inutilmente: mi ha fatto g. tutta la giornata; andare a zonzo, girellare: non fa che g. dalla mattina alla sera. 3. tr., ant. Ingannare, burlare: non fu mai persona niuna che più di lui si dilettasse di fare beffe e g. altrui (Lasca). 4. intr. pron. Destreggiarsi abilmente in una situazione difficile, disponendo e sfruttando accortamente gli elementi favorevoli: sa giostrarsi tra mille difficoltà; è uno che riesce a giostrarsi in mezzo alle polemiche; con uso trans., far giocare a proprio vantaggio: ho pochi mezzi ma saprò giostrarli come voglio io; è riuscito a g. la situazione a suo vantaggio. Come tr. pron., nella forma giostrarsela, cavarsela bene, riuscire a volgere una situazione negativa a proprio favore: ancora una volta ha saputo giostrarsela ben bene. ◆ Part. pres. giostrante, anche come s. m., chi partecipa a una giostra, giostratore.